09 Dec, 2025 - 12:54

Taranto, minaccia e picchia la compagna al volto, la figlia chiama il 112: arrestato 49enne

Taranto, minaccia e picchia la compagna al volto, la figlia chiama il 112: arrestato 49enne

Dramma familiare a Crispiano, in provincia di Taranto, dove i Carabinieri hanno arrestato un 49enne del posto, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate nei confronti della convivente.

A lanciare l'allarme, sabato 6 dicembre 2025, è stata la figlia minorenne, che ha chiesto aiuto all'ennesima lite sfociata in violenza.

Picchia la compagna e le rompe gli occhiali: la figlia chiama il 112

Secondo quanto emerso, l'uomo avrebbe iniziato a colpire la convivente con pugni al viso e alla testa, dopo averla afferrata per il collo, con una violenza tale da romperle gli occhiali.

Per impedirle di chiedere aiuto, le avrebbe anche strappato il telefono dalle mani.

La figlia, presente al momento della lite, ha quindi chiamato il 112 per mettere fine all'incubo della madre. I militari sono intervenuti in pochi minuti, fermando l'aggressione.

I maltrattamenti iniziati nel 2010

Da quando la coppia ha iniziato a convivere quindici anni fa, l'uomo – che avrebbe problemi di tossicodipendenza – avrebbe creato un clima soffocante caratterizzato da offese, minacce e aggressioni fisiche.

Le violenze però non erano mai state denunciate, fino all'ennesima aggressione del 6 dicembre. La donna è stata portata all’ospedale di Martina Franca, medicata e dimessa.

Il coraggioso gesto della minore ha interrotto un ciclo di abusi protratto per oltre un decennio. I carabinieri hanno riferito che la ragazza, terrorizzata, ha descritto con precisione l'aggressione in corso, permettendo un intervento rapido e sicuro per madre e figlia.

Arrestato 49enne

Su ordine della Procura, il 49enne è stato portato alla Casa Circondariale di Taranto, dove è a disposizione dell'autorità giudiziaria. È in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

L'uomo dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. La vittima ha intanto rifiutato un trasferimento in casa famiglia. 

L'episodio rafforza le campagne contro la violenza di genere in Puglia, con appelli a denunciare situazioni di violenze precocemente. 

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