09 Dec, 2025 - 18:04

Referendum sulla giustizia, la sorpresa del fronte del No: sceglie di essere rappresentato da Rosy Bindi

Referendum sulla giustizia, la sorpresa del fronte del No: sceglie di essere rappresentato da Rosy Bindi

Maria Rosaria Bindi: arieccola! Rosy Bindi, nata il 12 febbraio 1951 a Sinalunga, emerge nuovamente sulla scena politica come volto di punta del comitato per il "No" al referendum confermativo sulla riforma Nordio, previsto nel marzo del 2026.

Ex ministra della Salute dal 1996 al 2001 e presidente della Commissione Antimafia, la politica toscana, laureata in Scienze politiche alla Luiss, ha una lunga carriera nella Democrazia Cristiana, nel PPI, nella Margherita e nel Pd. 

E ora, a 74 anni, quando da tempo è già lontana dalla vita parlamentare, Bindi si schiera contro la separazione delle carriere tra giudici e pm proposta dal Guardasigilli Carlo Nordio.

La notizia è stata annunciata in recenti iniziative del comitato promotore nato dall'Associazione Nazionale Magistrati.​

Rosy Bindi a 74 anni riscoperta testimonial per il referendum: ecco da chi è stata scelta

Il comitato "A difesa della Costituzione e per il No al referendum", costituito a settembre 2025 su impulso dell'assemblea Anm, ha indicato Rosy Bindi come figura simbolo della campagna contro la riforma costituzionale Nordio.

Presieduto da Antonio Diella, con vicepresidente vicaria Marinella Graziano e segretario Gerardo Giuliano, il comitato esclude esponenti di partito attivi ma accoglie sostenitori trasversali tra magistrati in quiescenza, accademici e società civile.

Bindi, già dissidente Pd nel referendum sul taglio parlamentari del 2020 votando No contro la linea ufficiale, rappresenta un profilo autorevole per il fronte del rifiuto, grazie alla sua esperienza in temi di giustizia e legalità.

La scelta riflette la strategia di unire voci del centrosinistra a iniziative apartitiche, con annunci circolati su piattaforme social e mediatiche specializzate al 9 dicembre 2025.​

Cosa si gioca il centrosinistra nella partita referendaria

Il centrosinistra affronta una battaglia interna sul referendum Nordio, con il Pd ufficialmente cauto ma diviso tra Sì riformisti e No conservatori e filo-Anm.

Figure come Goffredo Bettini e i professori Enrico Morando e Stefano Ceccanti spingono per l'approvazione della separazione carriere, mentre ex leader come Bindi, Romano Prodi e Walter Veltroni militano sul fronte del No, temendo un attacco all'indipendenza giudiziaria.

I sondaggi SWG di fine novembre indicano il Sì avanti (44-46%) tra elettori di destra e il No assestato al 28%, con il centrosinistra chiave per indirizzare l'elettorato moderato.

Nordio auspica un confronto "pacato e razionale", ma il fronte ampio anti-riforma, inclusi M5S e associazioni, vede nel voto un test sulla difesa della Costituzione contro deriva politiciste. 

Per questa l'indicazione di Rosy Bindi come volto per il No.

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