Si può litigare anche con una vecchia amica come Lilli Gruber, ma non si può prescindere da un punto: che la pace potrà arrivare solo grazie a Donald Trump.
Parola di Marco Travaglio che, dopo il diverbio con la conduttrice di "Otto e mezzo", oggi è tornato sul tema a lui carissimo della guerra in Ucraina.
E insomma, il direttore del Fatto Quotidiano si schiera per la pax trumpiana, l'unica possibile a suo modo di vedere. Ogni sforzo dell'Europa per garantire all'Ucraina delle condizioni più giuste e sostenibili, per lui, non è altro che un intralcio:
Chi è Cesare Maria Ragaglini? Si tratta di un esperto di geopolitica, già consigliere diplomatico di D'Alema, Amato e Berlusconi, nonché sherpa di Prodi al G8 e ambasciatore all'Onu e a Mosca.
Travaglio è stato letteralmente conquistato dalle parole di Cesare Maria Ragaglini:
Il direttore del Fatto è rimasto estasiato da queste parole perché di fatto promuovono l'azione di Trump che fa molto più comodo a Mosca che a Kiev.
Ma sono musica per le sue orecchie anche queste parole:
Insomma, anche Ragaglini parla male dell'Europa. Per Travaglio, quindi, è tempo di champagne.
Per Travaglio, è tempo di festeggiare anche perché l'ex ambasciatore Ragaglini boccia senza appello le mosse di Gran Bretagna, Germania e Francia, i cosiddetti Paesi "Volenterosi" pronti a garantire l'Ucraina sempre più anche sul piano militare.
Non parliamo nemmeno del resto degli europei:
Per Travaglio, quindi, c'è poco da scegliere: o la pace di Trump o la guerra di Putin.
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