Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha rilanciato la proposta per alleggerire il sovraffollamento carcerario con un intervento normativo urgente, puntando a concedere permessi o domiciliari ai detenuti in fine pena per un Natale fuori dalle sbarre.
L'idea, emersa già a inizio dicembre e rilanciata con una diversa modalità ieri durante la cerimonia dello Scaldino, mira a un decreto-legge che semplifichi gli arresti domiciliari o ampli i criteri di accesso.
In pratica, il provvedimento si ispira a misure emergenziali passate come quelle durante il Covid.
La proposta di La Russa prevede un provvedimento rapido, in forma di decreto o legge, per i detenuti che hanno scontato quasi interamente la pena.
Si tratterebbe di consentire la detenzione domiciliare o con misure alternative al carcere per chi è vicino alla scarcerazione, riducendo così il sovraffollamento che affligge le prigioni italiane.
L'iniziativa, annunciata la prima volta in occasione della presentazione del libro di Gianni Alemanno a Rebibbia, sfrutta l'"emergenza bontà" natalizia per spingere la maggioranza a un accordo bipartisan.
Ma non ha sortito effetti.
Per questo, ora La Russa ha auspicato un aumento dei giudici di sorveglianza e norme più snelle per permessi meritati, evitando però un condono generalizzato.
ha confidato la seconda carica dello Stato ai giornalisti.
Ma ieri, nella sala Koch di Palazzo Madama, durante la tradizionale cerimonia dello Scaldino con la Stampa Parlamentare, La Russa cosa ha detto nello specifico?
Il presidente del Senato prima di tutto ha ribadito l'urgenza con cui andrebbe affrontato il tema-carceri:
Quindi, ha insistito per un potenziamento temporaneo dei giudici di sorveglianza tramite un decreto per chiudere la pena fuori dal carcere, collegando l'appello all'atmosfera festiva:
Parlando a tutto campo, La Russa ha toccato anche temi come quelli inerenti la manovra, il referendum sulla giustizia e la politica estera:
Davanti alle critiche di Trump, però, per La Russa, "non si può immaginare un'Europa che entri in competizione cattiva con l'alleato". Meno male che "il governo italiano può fare da ponte..."
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