Un classico realizzato tra sacrifici, il Grinch. Come succede per tanti film cult di stagione, anno dopo anno si avvia un nuovo rewatch, si ricordano aneddoti, curiosità ed episodi legati al film.
A 25 anni dall’uscita di “How the Grinch Stole Christmas”, questo il titolo originale dell'opera, Ron Howard, regista della pellicola, e Jim Carrey, l'attore protagonista dietro la burbera creatura verde del film, hanno raccontato quanto sia stato duro portare sullo schermo uno dei personaggi più famosi del Natale, al punto che l’attore arrivò davvero a minacciare di abbandonare le riprese.
Un lavoro logorante, ore infinite di trucco, crisi di panico e perfino l’intervento di un esperto di tecniche di resistenza alla tortura per permettere a Carrey di reggere il ritmo delle riprese. Davvero?
Which Grinch vibe are you feeling today?
— Universal Pictures (@UniversalPics) December 19, 2024
???? How the Grinch Stole Christmas (2000) pic.twitter.com/IfVFXci4qt
Il motivo per cui l'attore stava per abbandonare tutto è legato al trucco e al costume. Nelle nuove dichiarazioni rilasciate a Vulture in occasione dell’anniversario del film, Carrey descrive la trasformazione quotidiana nel Grinch come un vero incubo dal punto di vista fisico, dovuto a un trucco prostetico totale e a un costume ricoperto di pelliccia di yak estremamente irritante.
L’attore racconta che le sedute di make-up, inizialmente, superavano le otto ore al giorno: una prigionia vera e propria in sala trucco che lo lasciava esausto prima ancora che cominciassero le riprese, con l’aggravante di cos’altro?
Lenti a contatto che gli restringevano la visuale, dita allungate che gli impedivano i gesti più semplici e una maschera che, tra le tante cose, lo costringeva a respirare quasi solo con la bocca. Un inferno.
Ron Howard conferma che, già nei primi giorni, la condizione dell’attore era al limite, con Carrey spesso steso a terra tra un ciak e l’altro, con un sacchetto di carta, nel tentativo di calmare gli attacchi di panico scatenati dai malesseri che gli causava il trucco.
In occasione del 25esimo anniversario del film, giochiamo con il titolo della clip "che mi metto stasera?" che riportiamo qui di seguito:
Il punto di rottura arriva quando Carrey annuncia a Howard e al produttore Brian Grazer di essere pronto a lasciare il film e a rinunciare persino al cachet da 20 milioni di dollari pur di non indossare mai più quel costume. Secondo il racconto dei tre, l’attore era sincero: dopo il primo giorno “completo” di trucco e riprese, la prospettiva di ripetere quell’esperienza per mesi gli appariva semplicemente insostenibile.
Viviamo l'atmosfera con il trailer del film:
La svolta, la raccontano oggi, arriva con la chiamata a Richard Marcinko, ex operativo delle forze speciali e addestratore di personale militare su come resistere alla tortura, ingaggiato per aiutare Carrey a sopportare il trucco del Grinch.
L’attore ha ricevuto una sorta di “manuale di sopravvivenza” fatto di strategie pratiche: cambiare spesso ambiente, trovare piccoli sfoghi fisici controllati per scaricare la tensione, concentrarsi su obiettivi a breve termine anziché sulla durata complessiva della lavorazione, fino a dettagli come cosa mangiare o come muoversi sul set per ridurre quella sensazione di prigionia.
Howard racconta anche che la produzione ha riorganizzato il piano di lavorazione per alleviare la pressione, riducendo gradualmente i tempi di applicazione del trucco e concedendo più pause, mentre il regista arrivò perfino a indossare lui stesso il make-up del Grinch per un’intera giornata di set, per dimostrare al protagonista di capire davvero quanto fosse massacrante quella routine.
Un patto non scritto tra regista, produzione e attore che ha permesso di portare a termine le riprese e di consegnare al pubblico un film che, a un quarto di secolo di distanza, continua ad essere un must dei palinsesti natalizi. Un’esperienza vicina alla tortura, quindi, è diventata uno dei ruoli più memorabili della carriera di Jim Carrey.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *