Il sovraffolamento delle carceri? Per Vittorio Feltri è colpa degli stranieri. Il direttore lo afferma numeri alla mano:
Per Feltri basterebbe espellerli dal nostro Paese appena delinquono per risolvere il problema-carceri.
Insomma, per Vittorio Feltri, il problema delle carceri è una questione matematica. Quelle italiane non possono ospitare anche i cittadini immigrati. Questi ultimi, se delinquono e se vengono condannati, dovrebbero scontare la pena nei loro Paesi d'origine.
I numeri, per il direttore, parlano fin troppo chiaro. Il nodo sta nei ventimila stranieri detenuti che "noi, bontà nostra, continuiamo a mantenere nelle nostre prigioni a spese del contribuente. Li nutriamo, li vestiamo, li curiamo, li scaldiamo. Un trattamento cinque stelle che molti italiani onesti non possono permettersi..."
Ora, che quello dei detenuti nelle carceri italiane sia un trattamento "cinque stelle" cade in contraddizione con lo stesso ragionamento di Feltri. Sta di fatto che il direttore una soluzione ce l'ha:
In ogni caso, resta sempre da verificare se i ventimila stranieri che affollano le nostre carceri non abbiano la cittadinanza italiana, se tutti siano stati beccati in flagranza di reato, se non stiano in carcere magari perché in detenzione preventiva e, soprattutto, se i loro Paesi sarebbero pronti a riaccoglierli: di accordi tra lo Stato italiano e quelli di provenienza della maggior parte di loro ce ne sono ancora pochi.
Il ragionamento di Vittorio Feltri, però, è tranchant: senza gli stranieri, la popolazione carceraria scenderebbe a 43mila persone, "cioè ben al di sotto della capienza massima":
A chi gli rinfaccia l'accusa di razzismo, Feltri poi risponde così:
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