15 Dec, 2025 - 16:07

Perché la Manovra economica è in stallo? I temi che dividono il centrodestra

Perché la Manovra economica è in stallo? I temi che dividono il centrodestra

A pochi giorni dal voto definitivo sulla legge di Bilancio, la maggioranza di centrodestra guidata da Giorgia Meloni è attraversata da vivaci polemiche interne.

Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia faticano a trovare un'intesa sui correttivi da inserire nella Manovra da 25 miliardi, mentre l'opposizione preme per rinvii e tagli.

Oggi, in commissione Bilancio alla Camera, si sono registrati scontri accesi su pensioni, flat tax per i professionisti e aumento delle accise, con il premier Meloni che ha convocato un vertice di maggioranza per stasera.

Il ministro dell'Economia Giorgetti, intanto, difende i saldi invariati, ma le divisioni rischiano di slittare l'approvazione oltre il 31 dicembre.

Pensioni, professionisti e tasse, i nodi della Manovra che la maggioranza deve sciogliere

I punti più controversi ruotano attorno a pensioni, regime forfettario per i professionisti e imposizioni fiscali.

Sulla previdenza, la Lega di Salvini insiste per bloccare l'adeguamento delle pensioni medie all'inflazione (stimato in 1 miliardo), opponendosi a un emendamento di Forza Italia che lo prevedrebbe per le quote retributive maturate fino al 1995.

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Non possiamo penalizzare i pensionati dopo anni di sacrificio

ha tuonato Calderone, ministro del Lavoro. Ma i renziani di Italia Viva – che sostengono la maggioranza su questo – spingono per un intervento mirato.

Sul fronte professionisti, esplode la bagarre sulla flat tax: il governo ha confermato l'abrogazione del regime forfettario oltre i 65mila euro di fatturato dal 2026, ma un emendamento leghista mira a reinserirlo per autonomi e partite IVA under 35, con tetto a 100mila.

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È una misura per i giovani imprenditori, non un regalo ai ricchi

spiega un deputato leghista. Forza Italia e Fratelli d'Italia frenano, temendo buchi di bilancio da 800 milioni, mentre i commercialisti protestano.

Infine, le tasse: l'aumento delle accise su tabacchi e plastica (500 milioni) divide. La Lega vuole ridurle per non colpire i ceti popolari, ma Giorgetti le considera "intoccabili" per coprire le risorse.

Oggi, un emendamento trasversale ha tentato di cancellarle, ma è stato rinviato.

Questi nodi, se non sciolti entro domani, potrebbero imporre un maxiemendamento governativo, con ricorso alla fiducia.

La linea del ministro Giorgetti: "I saldi non si cambiano"

Il ministro Giancarlo Giorgetti, intanto, ha tracciato la linea dura in audizione pomeridiana:

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I saldi non si cambiano, la Manovra è già un compromesso al ribasso dopo i tagli UE

Ribadendo il tetto di 25 miliardi (con 10 per famiglie e 8 per fisco), Giorgetti ha escluso nuove risorse per evitare deficit oltre il 3,8% del Pil.

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Basta con gli emendamenti spot: priorizziamo debito/Pil al 140% entro il 2027

ha ammonito, puntando il dito contro "le fughe in avanti leghiste".

Ma tant'è: il conto alla rovescia è partito: entro approvazione il 20 o si va a decreto.

Le polemiche riflettono tutte le fratture della coalizione, ma il governo conta di chiudere con un voto compatto.

Il tutto, mentre l'opposizione, dal Pd a Movimento Cinque Stelle, accusa:

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Manovra per i ricchi, austerity per i poveri
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