15 Dec, 2025 - 16:32

Mattarella di nuovo contro Putin: "Aberrante ridefinire i confini con la forza"

Mattarella di nuovo contro Putin: "Aberrante ridefinire i confini con la forza"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilanciato con forza la condanna all'aggressione russa in Ucraina, definendo "aberrante" il tentativo di ridefinire i confini con la violenza.

Queste parole, pronunciate in nel corso della Conferenza degli ambasciatori italiani nel mondo, arrivano mentre è in corso il vertice di Berlino dedicato alla pace in Ucraina, un incontro multilaterale ospitato dalla Cancelleria tedesca. 

In un contesto di stallo negoziale e escalation sul campo, l'Italia si schiera con fermezza al fianco di Kiev, mentre l'Europa cerca spiragli per un cessate il fuoco.

Il messaggio di Mattarella non è solo retorico: riflette la linea europeista del Quirinale e prelude a un futuro europeo che potrebbe ridisegnare gli aiuti militari.

Le parole di Sergio Mattarella contro Putin

Sergio Mattarella non ha mai risparmiato critiche al Cremlino. Durante un discorso tenuto in occasione della diciottesima Conferenza degli amabasciatori italiani nel mondo, ha dichiarato: 

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È aberrante ridefinire i confini con la forza, un principio che mina l'ordine internazionale post-1945

Il riferimento è diretto a Vladimir Putin, accusato di aver violato il diritto internazionale con l'invasione del febbraio 2022 e le successive annessioni unilaterali di Donbass e Crimea.

Queste parole echeggiano precedenti interventi del Capo dello Stato, come quello al Parlamento europeo nel 2023, dove Mattarella aveva definito la guerra "un crimine contro l'umanità".

Oggi, con oltre 500mila vittime stimate dall'Onu e l'inverno russo che complica i rifornimenti ucraini, il monito assume il dramma dell'urgenza.

Mattarella ha legato il principio all'articolo 2 della Carta Onu, invocando l'unità atlantica contro "revisionismi imperialisti". 

Il vertice di Berlino: che risultati sta dando per la pace in Ucraina

Il vertice di Berlino riunisce i leader Ue, Usa e quelli dell'Ucraina. L'obiettivo è quello di giungere a un piano per la pace entro il 2026, con focus su corridoi umanitari, sanzioni e ricostruzione. Al momento, i risultati sono ancora in chiaroscuro.

Zelensky ha ottenuto impegni per 10 miliardi di euro in aiuti da Germania e Francia, inclusi generatori per l'inverno e droni civili per monitorare i confini.

La Commissione Ue ha annunciato un fondo da 5 miliardi per i rifugiati, mentre gli Usa spingono per intelligence condivisa contro droni russi.

Tuttavia, lo stallo domina: nessuna intesa su un cessate il fuoco, con Mosca esclusa e Putin che liquida l'evento come "circo occidentale".

L'ultima del Cremlino è il messaggio che non si vuole alcuna tregua, ma una vera e propria pace.

 

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