28 Dec, 2025 - 17:06

Animali e uomo: quando l’aiuto diventa sfruttamento

In collaborazione con
Maria Scozzafava
Animali e uomo: quando l’aiuto diventa sfruttamento

Gli animali hanno sempre avuto un ruolo centrale nella vita dell’uomo.  Ci accompagnano, sostengono emotivamente e migliorano il nostro benessere psicologico diventando in alcuni casi veri e propri membri della famiglia. Eppure, mentre celebriamo questo legame con qualcosa di speciale, continuiamo a chiudere gli occhi davanti a una realtà scomoda: gli animali vengono sistematicamente sfruttati dall'uomo, spesso proprio mentre affermiamo di amarli. 

Gli animali che curano l’uomo senza chiedere nulla in cambio

É innegabile che gli animali abbiano un impatto positivo sulla salute umana. La pet therapy  è sempre più diffusa: cani impiegati negli ospedali, nei centri per anziani, nelle strutture per le persone con disabilità o disturbi psicologici. La loro presenza infatti abbassa il livello di stress migliorando l’umore.

Molte persone spesso trovano negli animali un sostegno che nell’ essere umano non riescono a trovare. Un cane che ti aspetta a casa, un gatto che dorme accanto a te, diventano dei veri e propri punti di riferimenti emotivi fondamentali,soprattutto nei momenti di fragilità o solitudine. 

Lo sfruttamento animale che facciamo finta di non vedere

Lo sfruttamento animale è ovunque , ma è diventato talmente normale da non farci più effetto. Negli allevamenti intensivi, milioni di animali vivono in spazi minuscoli, senza mai vedere la luce del sole. Vengono trattati come numeri e il loro dolore diventa il prezzo da pagare per una produzione più veloce ed economica.

Ma un esempio di sfruttamento alimentato da noi sono i circhi con animali, spettacoli turistici, zoo che si presentano come educativi ma che in realtà limitano la libertà degli animali. Eppure ciò che spesso si dimentica, è che la legge italiana riconosce la gravità di queste pratiche. L’articolo 544-bis del codice penale punisce l’uccisione degli animali senza necessità, stabilendo che la vita dell’ animale non può essere sacrificata per crudeltà, divertimento o interessi economici. 

Una questione di responsabilità collettiva

Il problema non è solo chi sfrutta direttamente gli animali, ma anche chi finge di non sapere. Ogni scelta quotidiana fatta da noi contribuisce ad alimentare questo mercato e sfruttamento continuo.

Ci indigniamo spesso davanti a singoli casi di maltrattamento, ma alla fine finiamo per accettare pratiche molto più gravi solo perché vengono viste come normali.  Allora è proprio lì che dobbiamo interrogarci cercando di contribuire nel nostro piccolo ad evitare questo sporco meccanismo, e non pensare :” tanto se non lo faccio io dopo di me ci sarà qualcun'altro che lo farà” perché non ci porterà mai da nessuna parte. 

Educazione e rispetto: l’unica vera alternativa

Se vogliamo davvero parlare di amore per gli animali, dobbiamo partire dall’ educazione data ai vostri figli. Insegnare il rispetto, la responsabilità e la consapevolezza fin da piccoli è fondamentale. Gli animali non esistono per servirci, intrattenersi o arricchirci. Ma anzi bisogna imparare a dargli il vero valore, aiutarli, evitando di consumare prodotti nati dal loro sfruttamento.

Gli animali continuano ad aiutare l’uomo in silenzio, senza chiedere nulla in cambio. L’uomo invece, troppo spesso approfitta di questa relazione che spesso e volentieri è sbilanciata. Denunciare lo sfruttamento animale non significa essere estremisti, “animalisti” ma essere coerenti, rispettosi verso chi non fa nulla di male, ma al contrario solo bene. Il modo in cui trattiamo gli animali, parla di noi, della nostra etica e del tipo di società che vogliamo costruire. 

A cura di Maria Scozzafava 

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