05 Apr, 2019 - 14:16

L'Aquila Nuova, al Teatrosophia in via della Vetrina, 7, dal 5 al 7...

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L'Aquila, dieci anni dopo dal tragico terremoto, non è rinata come si pensava e sperava. "La propaganda politica che c'è stata, dietro il tema della ricostruzione e della rinascita, è stata devastante per il territorio - ha osservato Massimo Sconci, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus - hanno preferito creare dei risultati immediati, ma da un futuro incerto pur di avere risultati elettorali certi e immediati senza pensare alle conseguenze sul futuro. Non è un territorio che doveva essere riedificato in vista delle elezioni elettorali, e necessitava di una vera e propria ricostruzione. Bisognava rimanere in zona, non davanti alle telecamere, ma in maniera più discreta e intima, e capire le emozioni della popolazione."

L'Aquila Nuova

L'attore Massimo Sconci è intervenuto ai microfoni della radio dell'Università Niccolò Cusano per raccontare lo spettacolo L'Aquila Nuova, al Teatrosophia, da questa sera al 7 aprile. La performance "parte da un principio di necessità di dover raccontare non soltanto quella che è stata la tragedia una tragedia persona, ma il problema di un'intera comunità che si estende a tutte le altre comunità terremotate, dopo il 2009 - ha osservato l'attore Sconci - Accumuli, Amatrice, ne sono alcuni esempi, ma ci sono stati tanti altri i terremoti in questo Paese. Con L'Aquila Nuova racconto un pensiero di rinascita che si sviluppa nel tempo, ma che non vede un dovuto e tanto sperato ritorno a casa."

Il viaggio emotivo

L'Aquila Nuova è un momento evocativo, un viaggio nella memoria emotiva degli aquilani. "Negli ultimi giorni mi sono reso conto di aver messo da parte, nella mia memoria, tutta l'odissea e il viaggio psicologico ed emotivo, fisico, che tutta la comunità aquilana ha dovuto affrontare dal terremoto in poi - si è congedato Massimo Sconci - riviverlo, guardando le immagini di repertorio, e anche ricordando quello che si è passato (anche io, come tutta la comunità, ho perso la mia casa), aiuta. Non c'era più distinzione di classi sociali, eravamo tutti sulla stessa barca."   Ascolta qui l'intervista integrale
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