La somministrazione di iodio fa parte della strategia per ridurre gli effetti negativi sulla salute delle persone esposte a radiazioni. Il Ministro della Salute può decidere l'attivazione delle procedure per la distribuzione di iodio stabile nelle aree interessate.
L’esposizione può avvenire in modo diretto (inalazione da aria contaminata, irraggiamento diretto da suolo e da nube), a seguito del passaggio della nube radioattiva o in modo indiretto, per inalazione da ri-sospensione o ingestione di alimenti e bevande contaminati.Secondo il Piano, "il periodo ottimale di somministrazione di iodio stabile è meno di 24 ore prima e fino a due ore dopo l'inizio previsto dell'esposizione. Somministrare lo iodio stabile dopo le 24 ore successive all'esposizione può causare più danni che benefici. La misura della iodoprofilassi è prevista per le classi di età 0-17 anni, 18-40 anni e per le donne in stato di gravidanza e allattamento".Anche le Regioni si stanno muovendo ed il Friuli Venezia Giulia ha avviato una ricognizione sulle farmacie per quantificare le scorte di iodio stabile presenti sul territorio. «Non c’è - sottolinea il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi - nessun allarme, facciamo questo atto di ricognizione che è un atto di corretta amministrazione per capire quali sono gli strumenti, in particolare lo iodio, che sono presenti in Regione».