Nell'articolo però anche altre obiezioni alla politica svedese: "La norma è stata fornire raccomandazioni affidandosi alla responsabilità dei singoli". Fino alle accuse più pesanti, vere cannonate contro il Paese scandinavo:
"La decisione di fornire cure palliative a molti adulti anziani è discutibile, e pochissimi anziani sono stati ricoverati per il Covid 19. Un trattamento appropriato (che avrebbe potuto potenzialmente salvare la vita al paziente) è stato negato senza esame medico e senza informare il paziente o la sua famiglia, o chiedere il permesso. Molti funzionari hanno continuato a negare ogni responsabilità, e c’è stata solo una limitata protesta pubblica in Svezia quando questo è venuto fuori, la narrazione comune è che coloro nelle case di cura sono destinati a morire presto comunque".
Nella regione di Stoccolma poi era in atto una normativa da brividi: "Gli individui con comorbilità, indice di massa corporea superiore a 40 kg/m2 ed età avanzata (sopra gli 80 anni) non dovevano essere ammessi in unità di terapia intensiva, poiché «era improbabile che si riprendessero»".
Gli anziani poi sarebbero stati sottoposti ad alcune pratiche mortali: "A molti anziani è stata somministrata morfina invece di ossigeno, nonostante le scorte disponibili, ponendo fine di fatto alla loro vita".
La lunga disamina sulla gestione da parte della Svezia del Covid è una bocciatura totale e senza appello:
"La risposta svedese a questa pandemia è stata unica e caratterizzata da un approccio basato sul laissez-faire moralmente, eticamente e scientificamente discutibile, una conseguenza dei problemi strutturali della società. C'era più enfasi sulla protezione «dell'immagine svedese» che sul salvataggio e la protezione di vite o su un approccio basato sull'evidenza". Inoltre "le autorità svedesi coinvolte non sono state autocritiche e non hanno intrapreso alcun dialogo ufficiale e aperto e hanno fuorviato il pubblico nascondendo informazioni corrette e persino diffondendo informazioni fuorvianti. Un piccolo gruppo di cosiddetti esperti con un focus disciplinare ristretto ha ricevuto un potere sproporzionato e indiscusso nella discussione, a livello nazionale e internazionale". E, per concludere, "i consigli internazionali dell'OMS, dell'ECDC (il centro europeo per il controllo delle malattie) e della comunità scientifica sono stati ignorati e/o screditati".