Continuano le indagini in Argentina sulla scomparsa di Diego Armando Maradona, avvenuta due anni fa e che ha sconvolto milioni di appassionati in tutto il mondo. Secondo gli inquirenti argentini, l'ex calciatore sarebbe stato trascurato dai medici che lo avevano in cura, mancanze che avrebbero causato la morte del campione argentino.
Le indagini hanno confermato la morte per arresto cardiaco ed edema polmonare, sottolineando però la forte negligenza dello staff medico ai suoi servizi.
Sono stati quindi emessi ben otto i rinvii a giudizio.
Per il neurochirurgo Leopoldo Luque, per la psichiatra Agustina Cosachov e per altri sei operatori sanitari che seguivano Maradona.
Per gli otto imputati è stata formulata un'accusa di omicidio colposo con dolo eventuale, che potrebbe portare ad una pena che prevede una reclusione che va dai 5 ai 25 anni.
A complicare la vicenda, c'è un mistero relativo al patrimonio di Maradona. Secondo Mario Baudry, infatti, non si può escludere l'ipotesi che sia stato lasciato morire, come potrebbero confermare i soldi mancanti in seguito alla sua scomparsa.
"Quando vedi com'è morto Diego, nelle condizioni in cui è morto, il bagno chimico che ha usato, accanto ad una sala giochi in cui si trovava, e il trattamento che hanno adottato nei suoi confronti, vedo che i pm sono stati molto corretti nell'accusa e penso che sia un anticipo, un passo in più per poter conoscere la verità.
Personalmente penso che volessero lasciarlo morire, perché a Diego ora mancano 70 milioni di dollari. Stiamo indagando, la situazione è complessa. Tutto ciò che vuole la famiglia è sapere la verità su quello che è successo a Diego. Vogliamo poter spiegare ai suoi figli cos'è successo due anni fa"