Lo stesso Medvedev ha evocato l’arma nucleare dopo che Finlandia e Svezia hanno detto di voler entrare nella Nato. A mettere la Russia all’angolo facendola arrivare a valutare il ricorso alle proprie testate, nucleari, anche ‘tattiche'. Le crescenti difficoltà sul campo contro la resistenza ucraina, le sanzioni dell’Occidente, l’isolamento internazionale, le offese personali e le invettive contro Putin e appunto il possibile allargamento della Nato.
Mosca sul campo sta incontrando molte più difficoltà del previsto e Putin è sempre più isolato, ma anche più convinto che mai a non abbandonare le proprie posizioni.Per Putin sembra ormai che non ci siano ‘porte aperte’, nessuno invoca più un negoziato, una tregua. Per uscire da questa preoccupante impasse serve qualcuno che sparigli una situazione che rischia di incancrenirsi e che potrebbe portare a scenari più preoccupanti. È una guerra insensata, forse scatenata da ‘esplosioni caratteriali’. La carte vincenti possono giocarle innanzitutto gli Stati Uniti. Dobbiamo augurarci una rivalutazione da parte degli Usa dell’intera situazione che porti a un nuovo corso degli eventi. Anche l’Europa, però è ora che inizi a pensare e a difendere i propri interessi.
Queste parole si uniscono alle dure accuse dello stesso generale Tricarico di qualche settimane fa: "La parola ‘negoziato’ non è mai stata pronunciata né dal presidente degli Usa Biden, né dal segretario della Nato Stoltenberg, né dal segretario di Stato americano Blinken, né dal primo ministro britannico Johnson. Questo è molto grave, perché i primi tentativi per raggiungere un accordo sono avvenuti in modo molto improbabile. So quel che dico: Joe Biden non vuole la pace