La storia di Vetralla si intreccia da secoli con la produzione della terracotta. A Vetralla le botteghe – in realtà grotte scavate nel tufo - si concentravano su via dei Pilari, la strada che porta dal centro del paese alla contrada Mazzocchio. All’interno delle grotte si depurava l’argilla, la si modellava, la si cuoceva nei forni a legna. La materia prima era invece ricavata dalle cave del vicino Monte Panese. I produttori di terracotta erano designati come cocciari, ma anche pignattari, o ancora pilari - da cui prende appunto origine il nome della via delle botteghe. Tra le più note famiglie di artigiani della terracotta ricordiamo - oltre ai Ricci - anche i Paolocci, i Gambellini, i Pistella. La loro presenza è documentata a Vetralla per lo meno dalla metà del secolo XIX.I produttori di terracotta continuavano ad essere numerosi a Vetralla fino alla metà del novecento. La tradizione vetrallese voleva che i diversi artigiani o le diverse botteghe fossero designate con altrettanti soprannomi. In particolare Checco Lallo è il soprannome che designa l’intera famiglia Ricci. Checco Lallo ci racconta di un mestiere fatto con passione.
Il Buttero è un pastore a cavallo tipico della Maremma Toscana e Laziale, e più in generale un cavaliere abile nella monta da lavoro. Il termine deriva dal latino regionale butoros ovvero pungolatore di Buoi.L’origine e l’essenza dei Butteri, si perde nella Toscana selvaggia e inospitale degli Etruschi ed è giunta ai giorni nostri tramandandosi generazione dopo generazione. Con l’avvento nei secoli del latifondo, la figura del Buttero divenne centrale e familiare in ogni borgo degno di questo nome.Oggi i Butteri sono individui dediti, con la giusta dose di folklore misto a spettacolo, a far rivivere le antiche tradizioni.
Le dichiarazioni del sindaco di Vetralla, Sandrino Aquilani, ai microfoni di Paese che vai su Cusano Italia TV: "Vetralla città incantata un'iniziativa presa dall'Assessore alla Cultura e Turismo che ha voluto ridare colore e dinamismo e risvegliare una città dopo tanti periodi che purtroppo hanno limitato anche la nostra libertà personale e riportare entusiasmo nella nostra città. La Tuscia e il turismo sostenibile un binomio possibile, in questo periodo di riscoperta di alcuni valori che avevamo accantonato, io credo che la Tuscia sia ideale per il turismo e scoprire tanti angoli che sono rimasti inesplorati. Io credo che la Tuscia possa essere dichiarata una terra anti-stress. Nel futuro immagino una Vetralla da vivere, a misura d'uomo, dove ci si può relazionare, dove i servizi funzionano. Le cose che chiede il cittadino non sono molte, sono principalmente le cose che occorrono per la vita quotidiana. Io credo inoltre, che Vetralla già da oggi è una città sicura, è già una città vivibile ed ha capito quale direzione prendere".Gli articoli che parlano di Paese che vai:https://www.ontuscia.it/vetralla/domani-23-aprile-a-paese-che-vai-vetralla-la-citta-incantata%EF%BF%BC-356876https://www.lextra.news/sabato-a-paese-che-vai-vetralla-la-citta-incantata%EF%BF%BC/https://www.virgilio.it/italia/vetralla/notizielocali/domani_23_aprile_a_paese_che_vai_vetralla_la_citt_incantata-68749176.htmlhttps://www.tusciatimes.eu/a-paese-che-vai-vetralla-la-citta-incantata/ [embed]https://youtu.be/RPYSJHnq-eE[/embed]Paese che Vai, in onda dalle ore 10 alle 11.30 si può seguire anche in Streaming online/app.
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