Lavrov su Mediaset, l'azienda replica: "Dichiarazioni deliranti"
L'intervista di Lavrov rilasciata a 'Zona Bianca' sulle reti Mediaset, ha scatenato diverse critiche. L'azienda di Cologno Monzese nelle ultime ore si è ritrovata quindi 'costretta' a replicare chiaramente rispetto alle dichiarazioni del numero due della Federazione russa e definite "oscene" anche da Mario Draghi durante la conferenza stampa a margine della presentazione del dl aiuti.
Il direttore generale Informazione Mediaset, Mauro Crippa, ha quindi voluto rilasciare un comunicato in cui definisce le intenzioni della rete rispetto all'invito di Lavrov.
Lavrov su Mediaset, il comunicato dell'azienda
Le deliranti affermazioni del ministro degli Esteri russo Lavrov a 'Zona Bianca' rivestono particolare importanza perché confermano chiaramente la mancanza di volontà da parte di Putin di arrivare a una soluzione diplomatica della guerra dei russi contro l'Ucraina. E comunque la si pensi, oggi sappiamo qualcosa in più della Russia e di chi la governa. Quanto alle accuse e agli assurdi parallelismi di Lavrov su Hitler e gli ebrei, solo antisemiti viscerali possono ancora dare credito a quelle che appaiono come follie allo stato puro, oltre che a falsi storici già smentiti dai fatti. Ma Lavrov non è un passante. E il numero due della Federazione Russa. L’intervista al ministro degli Esteri russo è un documento che fotografa la storia contemporanea. Ai critici un tanto al chilo consigliamo la visione delle programmazioni di reti, tg e speciali Mediaset sulla guerra in Ucraina. Ne trarranno facilmente la conclusione che l'azienda ha ben chiaro chi ha voluto e cominciato questo conflitto. L’Europa potrebbe essere sempre più coinvolta in una guerra ancora più sanguinosa e noi non dovremmo sentire chi, a livello istituzionale, questo conflitto l’ha innescato? Il pluralismo dell'informazione e le buone regole del giornalismo suggeriscono sempre di ascoltare tutte le voci, anche quelle più controverse e divisive. Ma questo, come nel nostro caso, non significa condividerle. I nostri inviati nelle zone di guerra rischiano ogni giorno la vita per raccontare questo orribile conflitto, senza fare sconti alla propaganda di guerra e mostrando le immagini dei crimini compiuti. Nelle prossime settimane continueremo a dare voce a tutti i protagonisti di questa grave crisi mondiale.