"Ho visto la cucina dall'interno, so come funziona. Dentro Gazprom mi occupavo di insegnare la politica dell'informazione, facendo propaganda contro l'intera Ucraina, il Paese più importante per il transito del gas russo. Il centro di controllo è ed è sempre stato nell'ufficio del Presidente".
"Durante la guerra del gas del 2008-2009 l'obiettivo principale del servizio stampa russo, da me presieduto, era dimostrare che gli impianti dell'Ucraina avevano un tasso altissimo di guasti. Asserire che Kiev non investiva nell'ammodernamento e che, dunque, era più conveniente far transitare il gas altre parti".
"Davamo alle operazioni la veste del confronto economico, in realtà la guerra del gas era una conseguenza dei problemi che la leadership russa aveva con Kiev. La Rivoluzione arancione, Viktor Yushenko al potere, la volontà di aderire alla Nato".
Le cose, secondo Volobuev, si stanno ripetendo anche adesso che il conflitto con l'Ucraina è diventato reale:
"La Russia mente in continuazione, sostiene che siano le truppe ucraine a bombardare le città e il popolo russo ci crede. Non dimentichiamo mai la regola base: qualsiasi informazione che proviene da fonti ufficiali russe è di default una bugia fino a quando non sia provata".
Poi la previsione sul futuro di Gazprom e Gazprombank, colpite da misteriosi casi di omicidio-suicidio nelle ultime settimane:
"Ci sono persone consapevoli che tutto questo porterà la Russia alla catastrofe. Più l'Europa è unita nel fare pressione, più velocemente abbandoneranno. Putin ha intimidito gli oligarchi, dopo l'arresto di Khondorkovsky hanno capito la lezione".