È una lunga intervista quella concessa da Jannik Sinner ad Eurosport e sono tanti i temi toccati, tra cui anche un simpatico aneddoto su Roger Federer. Il 20enne altoatesino si è concentrato sul suo percorso privato e professionale, mescolando diverse considerazioni sul presente e sul futuro.
In primis, Jannik Sinner ha parlato della sua mentalità e approccio al circuito di tennis:
"Quando mi chiedono dove vuoi essere a fine anno?, mi viene sempre da sorridere. Il mondo fuori spesso è diverso da ciò che noi tennisti viviamo, o almeno lo è per me. Non è una questione di ranking. Anzi, non mi piace proprio parlare del ranking perché è una cosa che non ho mai fatto e credo non farò mai. Più che altro mi piace pormi degli obiettivi in un senso più ampio."
Se nei primi anni di carriera è sempre stato visto come la promessa del tennis azzurro e non solo, Jannik Sinner ora deve iniziare a fare i conti anche con la critica sempre più esigente. Il giovane altoatesino si è dimostrato molto lucido nella sua analisi riguardo a questo tema:
"So anche che questo comporta delle pressioni, soprattutto in Italia, dove c’è grande attesa su di me. La pressione però è un privilegio. Sono io il primo a mettermi pressione. Sono io il primo a voler vincere. Sono io il primo a volere arrivare. Quindi per quanto tutti parlino, per quanto tutti scrivano, non lo sento come un problema. Da un certo punto di vista nemmeno ci faccio caso, dall’altro è inevitabile che ogni tanto qualcosa arrivi. Ma non è un problema, anzi, è parte del gioco. Lo accetto, mi sta bene. E poi la soluzione è semplice: c’è un team che mi tiene su quando le cose non vanno per il meglio."
Infine, un passaggio su Roger Federer che la dice lunga sui modelli di questo ragazzo:
"Se potessi svegliarmi ed essere un altro tennista per un giorno, vorrei essere Roger Federer. Lui sa fare tutto. Ha tutte le soluzioni del mondo in campo. È un gioco questo, un’utopia chiaramente, ma credo che come per tutte le cose ci si possa lavorare. Ecco, è più che altro quello il mio obiettivo: diventare un giocatore un po’ diverso, diventare più completo"