Il vice capo dell’intelligence militare Vadym Skibitsky si lamenta della scarsa disponibilità di armi. Le munizioni in Ucraina stanno finendo e tutto ora è nelle mani dell’Occidente.
Munizioni Ucraina quasi finite
Il vicecapo dell’intelligence Vadym Skibitsky chiede aiuto all’Occidente:
I nostri partner ci hanno consegnato il 10% di quanto dovevano. Questa è una guerra di artiglieria, e in termini di artiglieria stiamo perdendo. Tutto ora dipende dalle armi che l’Occidente ci dà. Stiamo utilizzando tra i 5 e i 6 mila proiettili al giorno, abbiamo quasi finito tutte le munizioni, e stiamo usando i proiettili 155 standard Nato. L’Europa ci sta consegnando anche proiettili di calibro inferiore, ma la quantità di consegne si sta riducendo.
Tuttavia, anche la Russia starebbe riscontrando questo problema:
Stanno utilizzando armi sovietiche, degli anni Settanta. Ma se vincono nel Donbass, possono usare quel territorio per lanciare un altro attacco a Odessa, a Zaporizhzhia, a Dnipro. Il loro obiettivo è l’intera Ucraina, e oltre.
Muoiono 200 soldati ucraini al giorno
Mykhailo Podolyak, uno dei più stretti collaboratori del presidente ucraino Volodmyr Zelensky, ha riferito che l’esercito ucraino perde tra i 100 e i 200 soldati ogni giorno. Ecco perché è fondamentale ricevere 150-300 sistemi di artiglieria dall’Occidente, per pareggiare il livello dello scontro con la Russia in Donbass.
I russi hanno utilizzato qualunque cosa tranne le bombe atomiche: artiglieria pesante, sistemi di lancio missilistici multipli, l’aviazione. Le nostre domande all’Occidente non sono una lamentela, ma un’esigenza oggettiva data la situazione sul campo.
La Russia prosegue nella sua avanzata
L'esercito russo sta avendo un parziale successo nella regione di Donetsk. Intanto continua la battaglia nella città dell'Ucraina orientale Severodonetsk.
Le unità nemiche hanno cercato di effettuare operazioni di assalto in direzione degli insediamenti di Nyrkove e Mykolaivka ma l'esercito di Kiev ha contrattaccato costringendole a ritirarsi con gravi perdite.