In Italia continuano a salire i casi da reinfezione da Covid, proprio per questo l'Istituto superiore di sanità (Iss) raccomanda di farsi la dose booster di vaccino: con la quarta dose, infatti, si previene la malattia in forma grave fino all'87%. Sempre secondo il report i soggetti più a rischioso di reinfezione sono i non vaccinati, i sanitari, chi si è vaccinato da più di 120 giorni e i giovani.
L'Iss monitora settimanalmente l'andamento dei contagi e del virus: l'ultimo report mostra come chi ha la quarta dose di vaccino anti-Covid sia più protetto rispetto a chi ha meno dosi o non è vaccinato. L'efficacia del vaccino nel prevenire i casi di malattia grave è pari al 69% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 68% con ciclo completo da 91 e 120 giorni, del 71% per chi ha completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni, e ben dell' 87% nei vaccinati con booster. Il vaccino previene anche il contagio, dove il 41% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale non rischia il contagio, così come il 32% tra i 91 e 120 giorni, il 46% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo, mentre il 55% di chi ha la dose booster riesce a prevenire il contagio.
C'è un rischio di reinfezione maggiore nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto a chi ha almeno una dose entro i due mesi dall'iniezione, dove il rischio di riprendersi il Covid è maggiore nelle donne piuttosto che negli uomini come si legge dal report:
Rischiano di più anche le fasce di età tra i 12 e i 49 anni, giovani che possono avere più possibilità di riprendere il coronavirus rispetto agli over 60, come si legge nel documento dell'Iss:
Oltre all'efficacia del vaccino, il report dell'Iss mostra anche l'aumento delle reinfezioni da Covid. Dallo scorso 24 agosto fino al 5 giugno 2022 sono stati segnalati 532.755 casi di reinfezione, circa il 4.0% del totale dei casi notificati: l'impennata c'è stata nell'ultima settimana, dove la percentuale dei casi segnalati è al 7,4%, in aumento rispetto alla settimana precedente quando erano il 6,3%. Uno dei motivi è la maggiore esposizione dei giovani e l'allentamento dell'uso delle mascherine: secondo l'Istituto superiore di sanità i soggetti più a rischio sono i non vaccinati, le donne, i sanitari e chi è vaccinato da più di 120 giorni.
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