Accadde oggi, 5 luglio 1943: Kursk, il più grande scontro di carri armati. Seconda guerra mondiale, campagna di Russia: la battaglia di Kursk, in tedesco nota con il suo nome in codice di "Unternehmen Zitadelle", ovvero Operazione Cittadella", si svolse nel quadro della terza offensiva estiva sferrata dai tedeschi sul Fronte Orientale del conflitto e nella quale si verificò appunto la più grande battaglia di mezzi corazzati della storia. Una vera e propria battaglia dei giganti.
Lo scontro vide opporsi le forze tedesche della Wehrmacht, integrate da quattro divisioni delle Waffen-SS, e quelle dell'Armata Rossa sovietica. La battaglia andò in scena dopo dieci giorni di violenti combattimenti, con un'importante vittoria dell'esercito russo, che vanificò il precedente successo tedesco; quello ottenuto nella terza battaglia di Char'kov. La vittoria sovietica consegnò definitivamente all'Armata Rossa l'iniziativa delle operazioni sul Fronte Orientale della Seconda guerra mondiale. Lo scontrò terminò il 16 luglio di 79 anni fa.
Il fallimento dell'offensiva tedesca, oltre alla sconfitta militare, ebbe come conseguenza immediata le pesanti perdite subite dai reparti corazzati del Terzo Reich, precedentemente ricostituiti e riorganizzati. Tutto questo ne rese difficile l'impiego immediato per la difesa del Fronte Orientale, dove l'Armata Rossa stava assumendo decisamente l'iniziativa. Inoltre, comportò lo spostamento delle divisioni naziste dal Fronte Occidentale; cosa che favorì lo sbarco degli Alleati in Francia nella primavera del 1944. Ecco perchè secondo molti storici, la vittoria sovietica nella battaglia di Kursk fu ancora più decisiva di quella ottenuta dai russi a Stalingrado.
Ad aggravare ulteriormente la situazione c'era stato, dopo le perdite subite e il grande dispiegamento di uomini e mezzi per l'offensiva, un quasi totale prosciugamento delle riserve tedesche, rendendo il Fronte Orientale pericolosamente esposto a uno sfondamento. Il bilancio finale della battaglia di Kursk fu pesantissimo per Adolf Hitler: 49.822 tra morti, feriti, dispersi e prigionieri. E ancora: 323 carri armati distrutti (altri 200 danneggiati ma recuperati) e 2.000 aerei abbattuti. Pur vincendo, anche l'Armata Rossa pagò un pesante tributo di sangue: 177. 847 tra morti, feriti, prigionieri e dispersi, 1.614 carri armati totalmente distrutti e 1 000 aerei abbattuti.