Le montagne del Cervino restituiscono altri due corpi senza vita, si tratta di due alpinisti svizzeri di cui mancano tuttavia le identità. Fondamentale il recupero del Soccorso Alpino di Cervinia a circa 3.100 metri di altitudine.
Dopo la Marmolada è il Cervino la tappa finale per due alpinisti svizzeri, deceduti dopo una caduta all'altezza della Cresta del Leone, 3.500 metri di quota. Il crollo non ha lasciato alcuna via di fuga, i loro corpi sono stati ritrovati e recuperati dal Soccorso Alpino valdostano prima del trasporto in elicottero a Cervinia.
L'allarme è scattato ieri quando alcuni membri della comitiva non li hanno visti rientrare, lanciando il Sos alla Polizia del Canton Ticino che ha poi avvisato le autorità italiane. A quel punto era però troppo tardi per avventurarsi in alta quota. Poi la triste scoperta questa mattina, da cui è emerso che i due uomini avevano comunque tutto l'equipaggiamento per scalare in sicurezza. Da capire quale fosse il punto di arrivo prefissato, se la Cresta del Leone (3.581 metri) oppure il rifugio Capanna Carrel (3.830 metri), a pochi passi dalla vetta. Impossibile al momento stabilire le cause esatte del decesso.
La Gdf di Cervinia ha comunque trovato in un secondo momento i documenti di uno dei due alpinisti, come detto entrambi di nazionalità svizzera. Entrambi sono comunque molto giovani, probabilmente si tratta di una coppia di amici appassionati di escursioni in montagna. Si cerca di mettersi in contatto con la famiglia dell'unica vittima identificata per risalire alle generalità del compagno, l'unica certezza attuale è che si trovavano in vacanza in Val d'Aosta.
Resta da capire ora come si muoveranno le autorità locali per prevenire pericoli che si stanno facendo sempre più frequenti, in base alle ormai note condizioni climatiche che sta avvolgendo il paese.