Prezzo del petrolio in picchiata. I timori di una recessione nei paesi consumatori di greggio che potrebbe distruggere la domanda hanno superato le preoccupazioni per le interruzioni dell'offerta, mettendo in subbuglio l'economia.
Il Brent con consegna a settembre è crollato del 9,45% a 102,77 dollari al barile, dopo essere sceso di quasi il 10%. Il greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) con consegna ad agosto è sceso dell'8,23% a 99,50 dollari, scendendo sotto i 100 dollari al barile per la prima volta dall'11 maggio. "Ovviamente la traiettoria del petrolio si è completamente invertita", ha osservato Phil Flynn del Price Futures Group. 100$ al barile, per gli esperti del settore, rappresenta una importante soglia psicologica che potrebbe paventare rischi per la produzione
Sempre secondo Flynn, "ci sono molte preoccupazioni per una possibile recessione e anche per il fatto che la Cina abbia imposto in massa i test per il Covid", paventando quindi la possibilità di uno stop - o di una diminuzione - delle richieste di greggio a parte del dragone.
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