Gimbe covid: "Arriva un lockdown indotto". Una settimana è bastata per far aumentare i contagi del 55%. Sono infatti 595.349 i casi registrati nel periodo dal 29 giugno al 7 luglio dalla fondazione Gimbe. Nino Cartabellotta presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto su Cusano Italia Tv: "Con questi numeri si rischia un lockdown indotto, con problemi sociali ed economici. Indossare la mascherina per senso di solidarietà sociale"
"I dati dicono che il virus ha ripreso a circolare in maniera importante sia perché abbiamo delle varianti più contagiose, sia perché abbiamo un po' mollato con le misure di prevenzione. Il problema è che si cominciano ad intravedere degli effetti sugli ospedali. In area medica sono praticamente raddoppiati i posti letto occupati, le terapie intensive tengono però dal 12 giugno a ieri sono aumentate del 36% pur con numeri bassi". Ha affermato Cartabellotta nel Tg di Cusano Italia Tv
Rischio lockdown indotto secondo il fondatore di Gimbe in quanto "le persone positive devono stare a casa e quindi sarà un lockdown indotto. Potremmo avere il triplo del milione di positivi che sono registrati. Se le cose dovessero continuare così è evidente che con tutte queste persone positive, avremmo tanta gente che non va a lavorare e che non presta servizi. Si rischiano conseguenze sociali ed economiche molto rilevanti".
Sulle mascherine e la possibilità che si possa tronare a un obbligo nei luoghi chiusi, Cartabellotta sostiene che "il problema è che dal punto di vista dell'obbligo non si tornerà indietro, il governo si è affidato al buonsenso degli italiani e speriamo che il buonsenso venga fuori. Al chiuso e negli ambienti affollati noi raccomandiamo di utilizzarla, è una questione di solidarietà sociale. Inoltre è importante che le regioni accelerino con la quarta dose".