Non si placano le proteste dei proprietari di taxi, che proseguono anche oggi, con migliaia di tassisti arrivati a Roma da diverse parti d’Italia. Il corteo si è radunato in via del Corso intorno alle 11, sono stati sparati diversi petardi e fumogeni e vengono intonati cori di protesta contro il governo e il ddl concorrenza. Presenti le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, che hanno blindato piazza Colonna e l’accesso a Palazzo Chigi da diverse strade limitrofe.
Quattro tassisti sono incatenati davanti a Palazzo Chigi in forma di protesta contro protesta contro il governo e il Ddl concorrenza. Intanto sale il livello di tensione: decine di bombe carte sono state esplose in via del Corso sotto gli occhi degli agenti.
Nell'occhio della protesta delle auto bianche è finito il Ddl Concorrenza e, in particolare, l'articolo 10 del testo: nella versione all'esame della Commissione attività produttive alla Camera, si legge
I tassisti chiedono lo stralcio completo dell'articolo 10, che strizza l'occhio a piattaforme digitali come Uber, alle prese con uno scandalo sulle influenze politiche.
Matteo Salvini stamane ha preso la parola puntando il dito contro Palazzo Chigi:
Marco Silvestroni, deputato e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Trasporti parla di una "maggioranza al Governo (che) ha già massacrato i balneari e adesso vogliono accanirsi sul settore del trasporto pubblico non in linea", chiedendo di togliere dal testo "questa assurda norma". Per il segretario della CGIL Maurizio Landini, la posizione del sindacato va sia dalla possibilità anche di stralciare l’articolo 10 del Ddl Concorrenza o in ogni caso sostanzialmente di rivederlo in modo da trovare una soluzione che sia più rispettosa dei problemi di quella categoria e nello stesso tempo che faccia i conti anche con l’evoluzione digitale del settore. Il senatore del Partito Democratico Andrea Marcucci invece si concentra sul metodo delle proteste: