Sarà un The Open particolare quello che scatterà domani a St Andrews, illustre località scozzese. Sullo sfondo le polemiche per la creazione della LIV, una sorta di Superlega della pallina bianca alimentata dai petroldollari.
Al via l'ultimo slam del Pga Tour, vale a dire The Open anche conosciuto come "Wimbledon del Golf". L'edizione 2022 si appresta in parte a tradire l'eredità storica che l'appuntamento di St Andrews porta con sé, alla luce degli scandali recenti che hanno coinvolto l'intero mondo del golf. La nascita della LIV, una Superlega fortemente sponsorizzata dai magnati arabi, ha di fatto scatenato una guerra interna, anche se al momento sono soprattutto le personalità in declino ad aver completato la migrazione.
Troppo grande il fascino della tradizione, anche perché l'edizione in programma dal 14 al 20 luglio è la numero 150, un traguardo che va celebrato al meglio. Caratteristica del campo, oltre al verde perfettamente intonso e lucente come gli anglosassoni insegnano, è il suo vanto, il suo essere un manuale del golfista impeccabile e preciso, più che potente. E forse all'intero movimento può far bene respirare l'aria delle origini. Interessante e da approfondire la storia dietro al terreno su cui sono ospitate le buche, un richiamo alla tradizione bucolica della Scozia.
Alla vigilia del match hanno parlato i principali protagonisti del circuito, con chiari riferimenti all'elemento di disturbo: