Ancora una denuncia per il rapper Baby Gang, accusato di aver violato il foglio di via emesso dalla questura di Lecco lo scorso settembre. Il giovane ha allungato la lista dei suoi problemi con la giustizia nella notte tra il 7 e l'8 luglio, quando è stato trovato in compagnia di amici nel comune lombardo che lo aveva allontanato.
21enne di origini marocchine, Zaccaria Mouhib, conosciuto come Baby Gang, è un rapper milanese. Cresciuto in una situazione di totale ristrettezza economica, il giovane è fuggito di casa all'età di soli 11 anni, iniziando una vita di affidamenti in comunità e di strada, fino al carcere a 15 anni per il pestaggio di un poliziotto. Da allora non hai smesso di far parlare di sé. Un po' nel mondo musicale, dove ha esordito con "Street" nel 2018, seguito l'anno successivo dai due singoli "Educazione" e "Cella1", fino al primo album, "Delinquente" nel 2021, un po' per i suoi frequenti problemi giudiziari. L'ultimo risale alla notte tra il 7 e l'8 luglio scorso, quando il rapper è stato trovato insieme ad un gruppo di amici in via Paolo Pio Perazzo, nei pressi di piazza Cappuccini. I residenti del rione Santo Stefano, messo a dura prova da una situazione di crescente degrado, avevano richiesto un intervento delle forze dell'ordine per disturbo della quiete pubblica, dopo che il gruppo era arrivato con la musica a tutto volume e sgommando.
Tutti sono stati sottoposti a verifiche; quindi anche il rapper Baby Gang, che è ora accusato di aver violato il foglio di via emesso lo scorso settembre dalla questura di Lecco nei suoi confronti perché ritenuto "socialmente pericoloso". Il provvedimento era scattato dopo la registrazione in città del video del nuovo singolo "Lecco City" (con torce, fumogeni e armi) e la successiva festa organizzata dal rapper. Ad annunciare il foglio l'artista stesso sul suo profilo Instagram. Queste le sue parole:
E, di fatti, nessuno è riuscito a fermarlo. Ma adesso il rapper rischia di vedersi prolungare il foglio, proprio a poche settimane dalla decisione del Tribunale di Milano di non sottoporlo a sorveglianza speciale. Il giovane era stato accusato, fra l'altro, per essersi fatto filmare con un telefono per il nuovo video quando era detenuto a San Vittore con l'accusa di rapina negli scorsi mesi, ma non risulta, come si legge nella sentenza di rigetto, che il telefono sia stato usato "per scopi che avrebbero potuto mettere a rischio la sicurezza dell'istituto penitenziario", mentre per la rapina non ci sono abbastanza indizi di colpevolezza. Buone notizie dunque per Baby Gang che adesso, però, rischia di tornare di nuovo sotto i riflettori.