Ci sono libri che fanno sognare a occhi a aperti, non solo per le storie che raccontano, ma anche per i luoghi che le accompagnano. Ci sono poi film, tratti da libri, che riescono a tradurre in immagini queste emozioni, facendo venire voglia di abbandonare tutto e partire, di raggiungere quei luoghi. È il caso de "Le otto montagne", romanzo di successo di Paolo Cognetti diventato anche un film, in uscita nelle sale italiane a dicembre. Ambientata in montagna, la storia ha ispirato ora dei tour in Valle d'Aosta alla scoperta dei suoi luoghi iconici.
"Le otto montagne" è un romanzo di formazione che parla di famiglia e del delicato rapporto padre-figlio, di amicizia e compromessi, di libertà e appartenenza a una terra, ma soprattutto di montagna. È quello attorno a cui ruota tutta la storia, partendo già dal titolo, che viene da un detto nepalese raccolto da Cognetti nel corso di un suo viaggio e spiegato nel corso della lettura. Non è un caso, quindi, che il libro, già vincitore del Premio Strega nel 2017, sia ora diventato anche un film, ambientato proprio in Valle d'Aosta.
Diretto da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, "Le otto montagne" è già stato protagonista della scena cinematografica, ancor prima di arrivare nelle sale (l'uscita è prevista per il 22 dicembre di quest'anno), vincendo il premio della Giuria del 75esimo Festival di Cannes. Protagonisti della pellicola sono Luca Marinelli e Alessandro Borghi, rispettivamente nei panni di Pietro e Bruno, tornati insieme sul set 7 anni dopo "Non essere cattivo" di Claudio Caligari. Il film, tratto dall'omonimo romanzo, è incentrato sul rapporto tra i due amici, profondamente diversi, ma legati da un sentimento indissolubile.
Nascono sulla scia del romanzo e del film i tour "Le otto montagne", che ripercorrono i luoghi più iconici della storia in Valle d'Aosta. In compagnia di guide escursionistiche e muli si cammina in Val d'Ayas, in particolare tra Graines, antico borgo posto a 1.375 metri di quota e noto per lo scenografico castello, verso i laghi di Frudières. In alternativa, si sale agli alpeggi di Palasina, per raggiungere la Barma Drola, vecchio alpeggio in parte ristrutturato dalla produzione del film, oppure al Rifugio Mezzalama, posto sulla morena laterale del Grande Ghiacciaio di Verra. Organizzate in collaborazione con l'associazione Urogalli, le uscite, previste fino a settembre, sono prenotabili sul sito della Regione e rappresentano un modo nuovo di vivere la storia per i fan del libro, in attesa del film.