Duplice omicidio a Ponticelli a Napoli Est, due le persone uccise nel rione Fiat in un agguato. Stamattina i fermi per la stesa del 2 Luglio, tra questi anche il boss Emmanuel De Luca Bossa.
Duplice omicidio questa mattina in un appartamento di via Eugenio Montale, nel rione Fiat di Ponticelli a Napoli Est. Si tratta di Carlo Esposito, 29 anni e Antimo Imperatore, 56 anni, uno dei due si trovava sull'uscio, è infatti probabile che i sicari abbiano fatto irruzione in casa. Da quanto si sa Esposito sarebbe stato vicino al clan De Micco, mentre dalle prime risultanze Imperatore non sarebbe legato al clan e quindi, potrebbe essere stato ucciso per errore mentre si trovava in quell'appartamento al piano terra per effettuare dei piccoli lavori di manutenzione.
Sul posto sono giunti i carabinieri per i rilievi e per l'avvio delle indagini. Esposito, legato al clan De Micco, era infatti, già stato arrestato nel 2018 dalla Polizia durante una perlustrazione nel rione Fiat e accusato di avere fatto parte della banda che aveva messo a segno un'aggressione in via Montale i primi giorni di Luglio e che era riuscito a sfuggire agli agenti.
Secondo le indagini, anche Francesco De Martino avrebbe fatto parte dell'omonimo gruppo criminale, che nel pomeriggio di quel giorno era arrivato al Pronto Soccorso con una ferita da arma da fuoco a una natica.
Proprio l'area dove è avvenuto l'agguato di questa mattina è ritenuta sotto il controllo criminale dei De Martino, alleati con i De Micco e impegnati, ormai da mesi, in uno scontro aperto con i De Luca Bossa, questi ultimi supportati dal gruppo Casella.
Il duplice omicidio è avvenuto a Napoli Est proprio nelle ore in cui venivano notificati i fermi per la stesa del 2 Luglio, la pratica usata dai giovani camorristi per seminare il terrore nei quartieri di Napoli.
Sono 4 i destinatari del fermo, a cui si aggiunge un minorenne al momento ricercato, tra questi anche Emmanuel De Luca Bossa, 23 anni, ritenuto a capo del clan e tornato in libertà soltanto lo scorso 18 Giugno, che secondo gli inquirenti avrebbe diretto il clan anche mentre era ristretto ai domiciliari.
Il fermo è stato emesso dalla Dda di Napoli ed è stato notificato dai carabinieri soltanto ai maggiorenni del gruppo. Raggiunto dal fermo, oltre a De Luca Bossa, anche Vincenzo Barbato e Giuseppe Damiano, scampato ad un agguato a Volla il 17 Settembre 2021, rispettivamente di 23 e 20 anni, entrambi tornati in libertà lo scorso Maggio.
I due erano finiti in manette nel Settembre 2021, quando insieme ad altre persone puntarono una mitraglietta contro una volante della Polizia di Stato. In quella circostanza per gli inquirenti era presente anche il minore, che è riuscito però a far perdere le proprie tracce.
Sono diversi gli episodi criminali registrati nelle ultime settimane nel quartiere, oltre la stesa del pomeriggio del 2 Luglio, infatti, c'era stata quella in viale Margherita e quella avvenuta nella notte del 4 Luglio, quando un 28enne era stato ferito da una pallottola alla schiena in via Cleopatra, il giovane ha raccontato che, mentre era con amici, alcuni uomini erano scesi da un suv e avevano cominciato a sparare all'impazzata verso il gruppo.
Un'altra aggressione dei clan c'era stata la settimana scorsa, nella notte del 14 Luglio, quando un 19enne incensurato, Alessandro Soria, è arrivato al Pronto Soccorso dell'Ospedale del Mare con una ferita da arma da fuoco a un piede, ai poliziotti aveva raccontato di essere stato colpito mentre era in scooter lungo corso Sirena, da alcuni sconosciuti che avrebbero improvvisamente aperto il fuoco nella sua direzione.
Il giovane è stato ricoverato con prognosi di 30 giorni per frattura pluriframmentaria e sul suo scooter è stato rinvenuto un foro di proiettile, ma non sono state rinvenute tracce di sangue né sul mezzo né sul punto indicato dal 19enne.