La Commissione d'Inchiesta che indaga sui retroscena dell'assalto a Capitol Hill nel gennaio 2021 è sicura: Donald Trump scelse di non agire rimanendo impassibile di fronte alle scene di violenza ai danni del Congresso.
Si complica la posizione di Donald Trump rispetto all'assalto a Capitol Hill di oltre un anno fa. La Commissione d'inchiesta istituita per far luce su quanto accaduto in Campidoglio, continua il minuzioso lavoro di ricostruzione dei fatti attraverso le testimonianze e l'acquisizione di nuove prove multimediali. Le accuse nei confronti del tycoon si fanno sempre più pesanti:
Sconfessato anche dai fedelissimi, tra cui la figlia Ivanka, Trump non ha mai saputo replicare alle accuse mosse nei suoi confronti. Tre ore dal momento in cui, di fatto, incitò i sostenitori a marciare su Capitol Hill fino a quando pubblicò il video su Twitter facendo una retromarcia che però non venne ascoltata dagli aggressori. Fonti interne riferiscono di un clima di assoluto terrore nella Casa Bianca, con l'ex presidente che se la prese persino con il suo braccio destro Mike Pence (definito un "codardo") e con il leader repubblicano McCarthy. L'intero staff, dai poliziotti agli assistenti, lo inchioda a suon di deposizioni alla Commissione, sottolineando il suo immobilismo e la capacità persuasiva di Ivanka nel trovare le parole migliori da utilizzare nel tweet (tra cui la parola "pace", inizialmente scartata). E lui stesso non migliorò le cose nel suo intervento pubblico del giorno successivo, il 7 gennaio, quando continuò a negare la sconfitta elettorale
Le reazioni dei membri della Commissione sono estremamente dure:
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *