Accadde oggi, 30 luglio 1945: la tragedia della USS Indianapolis. La nave USS Indianapolis, è stato un incrociatore pesante della classe Portland, della marina militare statunitense che ha guadagnato un posto rilevante nella storia della Seconda guerra mondiale, in seguito alle drammatiche e per alcuni versi raccapriccianti vicende legate al suo affondamento.
L'affondamento della USS Indianapolis, fece registrare la seconda maggior perdita di vite umane in un unico evento nella storia della United States Navy: 880 morti. Un numero inferiore solo a quello registrato nell'affondamento della USS Arizona durante l'attacco giapponese a Pearl Harbor.
Il 26 luglio1945 la USS Indianapolis consegnò alla base di Tinian, parti nucleari per l'assemblaggio del primo ordigno atomico poi sganciato dall'aereo Enola Gay sulla città di Hiroshima. Durante il viaggio di ritorno, l'incrociatore pesante solca il Mare delle Filippine quando il 30 luglio 1945 alle ore 00:14 viene attaccata e affondata da un sommergibile giapponese.
Durante i quattro giorni in mare in attesa dei soccorsi che tardarono dopo l'affondamento, la maggior parte dell'equipaggio perse la vita per disidratazione accelerata dall’esposizione al sole, e a causa di attacchi di squalo. La Indianapolis è stata una delle ultime unità della marina statunitense affondate durante la Seconda guerra mondiale, precedendo di pochi giorni la fine del sommergibile USS Bullhead affondato dai giapponesi il 6 agosto 1945.
La USS Indianapolis era la seconda nave da guerra americana a portare il nome della città di Indianapolis, ed era stata costruita dalla New York Shipbuilding a Camden (New Jersey) il 31 marzo 1930. Madrina del varo, il 7 novembre 1931, fu Lucy Taggart, figlia del senatore Thomas Taggart, ex sindaco di Indianapolis. La USS Indianapolis entrò in servizio al Philadelphia Navy Yard il 15 novembre 1932, al comando del capitano John M. Smeallie. Singolare e tutta americana anche la vicenda che vide finire il comandante della USS Indianapolis davanti alla corte marziale degli Stati Uniti con l'accusa di non aver fatto di tutto per evitare i siluri del sommergibile nipponico.