Il direttore artistico e coordinatore di un'associazione teatrale di Reggio Emilia è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di violenze e abusi sessuali: i fatti risalirebbero a partire dal 2016 fino all’estate scorsa e le vittime sarebbero una decina di allievi, tra cui anche dei minorenni. Gli accertamenti e le indagini degli inquirenti sono iniziati a metà aprile quando una delle vittime ha denunciato il 45enne, che si è fatta coraggio dopo aver contattato alcuni ex compagni di corso, anche loro vittime degli abusi. I carabinieri hanno ascoltato le testimonianze delle vittime ed esaminato le chat presenti nei telefoni cellulari.
L'ordine di arresto per il direttore artistico di un'associazione teatrale è partito dalla Procura di Reggio Emilia: il 45enne è di accusato di violenze e abusi sessuali, con i fatti che inizierebbero dal 2016 e si sarebbero fermati la scorsa estate. Le vittime degli abusi e delle violenze del coordinatore del gruppo teatrale sono una decina di allievi, tra i quali ci sono anche dei minorenni.
Le indagini degli inquirenti - coordinate dal sostituto procuratore Valentina Salvi ma dirette dal procuratore capo Calogero Paci - sono partite lo scorso aprile in seguito alla denuncia di una delle vittime: la persona in questione ha anche raccontato ai carabinieri racconta di essersi confidata con altri allievi, alcuni dei quali hanno confermato di aver ricevuto le stesse attenzioni poco gradite dal direttore. Oltre alle dichiarazioni della vittima, le forze dell'ordine hanno consultato le varie chat telefoniche degli allievi.
Gli abusi contestati al 45enne vanno dall’anno 2016 e fino all’inizio dell’estate scorsa: violenze sessuali che, in un caso, sarebbe sfociato in una pratica sessuale estrema con il direttore artistico che avrebbe strangolato una delle vittime fino a farle perdere i sensi e a portarla allo svenimento.
La Procura di Reggio Emilia ha chiesto e ottenuto il provvedimento restrittivo di natura cautelare per il maestro di teatro accusato di abusi sessuali: il 45enne è stato portato in carcere, dove è a disposizione della magistratura per essere interrogato.
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