Dopo oltre un mese di stallo si sblocca la procedura di suicidio assistito nei confronti del 44enne marchigiano, a cui l'Asur Marche ha dato il via libera ufficiale fornendo tutte le indicazioni sul farmaco da assumere.
Un nuovo caso di suicidio assistito in Italia è stato formalmente autorizzato: un 44enne marchigiano ha dovuto attendere poco più di un mese prima che l'Asur Marche fornisse la documentazione completa sul farmaco da assumere per procedere all'eutanasia. In precedenza era già arrivato l'ok della Commissione medica dell'Azienda sanitaria delle Marche, che ha dunque dato il via libera al secondo caso di suicidio assistito nella regione dopo Federico Carboni.
Il 44enne è tetraplegico dal 2014 ed è stato assistito dall'Associazione Luca Coscioni, guidata da Marco Cappato. Per vedere esaudito il proprio volere, il paziente ha "soddisfatto" le quattro condizioni indicate dalla Corte costituzionale nella cosiddetta sentenza "Cappato-Antoniani" (quella di Dj Fabo):
Già in precedenza il medico che seguiva il caso aveva indicato il farmaco idoneo e le modalità di autosomministrazione, già adottate da Federico Carboni: nella giornata odierna anche il Comitato Etico dell'azienda ospedaliera sanitaria regionale ha espresso parere favorevole. C'è sollievo e apprezzamento da parte dei soggetti interessati alla validazione della richiesta:
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