Se ne discute da tempo, ma adesso a confermarlo è stato anche il Nobel per la fisica Giorgio Parisi, che ha deciso di rivelarlo direttamente sui social: la pasta si può cuocere anche a fuoco spento. Ecco qual è la tecnica che consente di risparmiare, soprattutto in vista del Caro bollette.
Il tormentone della pasta cotta a fuoco spento non è nuovo: c'è chi dice di aver appreso la tecnica della cottura passiva dalla nonna, chi assicura di averla sperimentata nei corsi di cucina più affermati, mentre sul web era stato già Dario Bressanini, anni fa, a spiegarla, su Youtube.
Adesso, con i rincari che faranno schizzare le bollette di gas ed elettricità, è tornato a parlarne anche il Premio Nobel Giorgio Parisi. Così si legge, infatti, in un post di Alessandro Busiri Vici che il fisico ha ricondiviso sulla sua bacheca di Facebook:
"Relata refero", precisa Parisi, specificando di riportare cose dette da altri. Ma, nei commenti, aggiunge: "Penso che la cosa importante sia usare il coperchio sempre. Poi dopo che bolle se si lascia a fuoco bassissimo con il coperchio si consuma poco".
Il procedimento per cuocere la pasta a fuoco spento sarebbe, quindi, il seguente:
Si tratta di un metodo di cottura semplice, ma che permette di risparmiare molto. A dirlo è stato un recente studio promosso dai Pastai italiani di Unione Italiana Food, che ha calcolato l'energia necessaria per cuocere 200 grammi di pasta in modo convenzionale (a pentola scoperta e a fuoco acceso) e a fuoco spento con il coperchio. La prima cosa che si nota è che, usando il coperchio in fase di ebollizione, c'è un risparmio iniziale del 6% di energia, che può essere esteso al 13% se, anziché cuocere la pasta nel classico litro d’acqua per 100 grammi, si utilizzano 700 ml ogni 100 grammi. Poi, proseguendo la cottura con il secondo metodo, ossia spegnendo il fuoco dopo l'ebollizione e tenendo il coperchio sulla pentola, può esserci un risparmio del 47% in termini di energia ed emissioni di CO2e (CO2 equivalente). Un risparmio che ovviamente, considerando un consumo medio annuale di 23,5 kg a persona nel caso degli italiani, ha un riscontro anche in termini economici: si parla di cifre tra i 356 milioni e i 2,6 miliardi di chilowattora in un anno, 4.100 m³ di acqua, sufficienti a riempire 1640 piscine olimpioniche e fino a 776 chilotonnellate di CO2e. Un cambiamento importante, che comunque non parte da zero: sempre secondo lo studio, infatti, solo 1 italiano su 10 non usa il coperchio in fase di ebollizione. Tre italiani su quattro impiegano però ancora 1 litro d’acqua per ogni 100 grammi di pasta, ignorando che oggi per cuocere la pasta ne basta molta meno. Mentre la cottura passiva è ancora distante dalla nostra quotidianità, tanto che 9 italiani su 10 (89%) tengono il fuoco acceso fino a cottura completata. Nonostante ciò, il 68% si dichiara propenso a cambiare le proprie abitudini di cottura per risparmiare risorse ambientali ed economiche.