08 Sep, 2022 - 07:48

Guerra Russia-Ucraina, l'Onu: "Bimbi ucraini deportati dalle forze di Mosca"

Guerra Russia-Ucraina, l'Onu: "Bimbi ucraini deportati dalle forze di Mosca"

Continua la guerra tra Russia e Ucraina con il 197° giorno che si apre con uno degli aspetti più macabri di questo conflitto. Stando a quanto riportato da Kiev e soprattutto alle conferme dell'Onu, pare che la Russia abbia attivato un'ingente azione di trasferimento forzato dei bambini e civili ucraini in Russia. Tali accuse hanno trovato le conferme anche da parte degli USA mentre l'Italia tramite il proprio ambasciatore ha voluto alzare i toni chiedendo fortemente all'Onu di intervenire.

Nel frattempo, sul fronte puramente bellico, il presidente Zelensky ha promesso "buone notizie" a Kharkiv affermando anche che attraverso i corridoi del grano tante navi ucraine stanno raggiungendo i Paesi di diversi continenti. Sul fronte russo resta invece da segnalare "solamente" l'esito di un attacco terroristico nel quartier generale del movimento politico pro-Putin che però pare non abbia provocato nessuna vittima.

Guerra Russia-Ucraina, 197esimo giorno

Ecco le notizie aggiornate di oggi 8 settembre 2022 sulla guerra Russia-Ucraina.

Kiev all'Onu: "2,5 milioni di civili deportati"

È una stima davvero impressionante e soprattutto sconfortante quella riportata dal viceambasciatore ucraino presso le Nazioni Unite, Khrystyna Hayovyshyn che nel Consiglio di Sicurezza ha riferito che 2,5 milioni di persone, di cui 38mila bambini, sono stati deportati con la forza da Mosca verso "regioni isolate e depresse della Siberia e dell'estremo oriente".

La notizia ha subito provocato le reazioni di tutte le parti con l'Onu in primis che ha confermato quanto emerso tramite la vice segretario generale Onu per i diritti umani, Ilze Brands Kehri:

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Siamo preoccupati che le autorità russe abbiano adottato una procedura semplificata per concedere la cittadinanza russa ai bambini senza cure parentali e che questi bambini possano essere adottati dalle famiglie russe. Accuse credibili su trasferimenti forzati di bambini non accompagnati nei territori occupati dalla Russia, o nella stessa Federazione.

Le reazioni di Italia e USA

Sul fronte dell'Occidente non sono tardate ad arrivare le reazioni dell'Italia in primis e naturalmente degli Stati Uniti. Quest'ultimi si sono "limitati" a sottolineare la concretezza di tali notizie attraverso le parole dell'ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield all’emittente Npr.

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Vengono interrogati, detenuti, deportati con la forza. Alcuni vengono inviati nelle regioni più orientali, vicino al confine nordcoreano.

Più forte invece il richiamo dell'ambasciatore italiano Maurizio Massari che si è così rivolto all'Onu:

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Il sistema di filtraggio dei civili ucraini messo in atto dalla Russia è una violazione dello 'jus in bello' cosi' profonda che non si vedeva in Europa dalla Seconda guerra mondiale. La gravità della situazione richiede due azioni rapide e cruciali. In primo luogo chiediamo alla Russia di garantire libero accesso agli organismi Onu e a organismi non governativi come il Comitato internazionale della Croce Rossa, perché visitino i centri temporanei dove si trovano i civili ucraini. In secondo luogo chiediamo alla Russia di garantire l'immediato ritorno del cittadini ucraini trasferiti con la forza, in particolare donne e bambini, nei loro territori di origine e la loro liberta' di movimento verso Paesi terzi.

Guerra Russia-Ucraina, le parole di Zelensky

Nel frattempo, il presidente Zelensky ha riassunto la situazione attuale del conflitto bellico, concentrandosi in primis sulla crisi del grano. Stando alle sue parole sono diverse le navi che stanno viaggiando verso gli altri continenti attraverso i famosi "corridoi":

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Continua l’iniziativa per l’esportazione del grano, uno strumento importante per la nostra economia e per tutti i partner del nostro Stato. Il cibo ucraino è stato esportato in tre continenti. In Africa, in Asia e in Europa. In dettaglio, 54 navi sono già partite per l’Asia, 16 navi per l’Africa e 32 in Europa.

Leggi anche: Putin alza la posta in gioco: Sanzioni innocue, voglio bloccare l’export di grano in Ue

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Davide Cavallo
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