Povertà assoluta, numeri record, la Banca mondiale lancia l’allarme. La World bank ha suonato il campanello dopo l’epidemia covid e la guerra in Ucraina.
Allarme povertà lanciato dalla Banca mondiale. Nel rapporto annuo dedicato alla povertà globale, si indica una tendenza al peggioramento del fenomeno della povertà estrema, che la guerra in Ucraina rischia di aggravare ulteriormente dopo l’epidemia di Covid 19. La Banca Mondiale ha riferito che nel 2020, anno clou della pandemia, circa 70 milioni di persone sono scivolate in condizioni di povertà estrema: in tutto sono in 720 milioni a vivere con meno di 2,15 dollari al giorno. Durante i mesi del lockdown, il 40% dei più poveri ha visto il proprio reddito diminuire in media due volte di più rispetto al 20% dei più ricchi, accrescendo ulteriormente le diseguaglianze, per la prima volta negli ultimi decenni.
La situazione più critica è quella dell’Africa subsahariana, in cui si concentra il 60% dei cittadini più poveri, in tutto circa 390 milioni di persone. Sul continente il tasso di povertà media è del 35%. "Le nostre preoccupazioni derivano dall'aumento della povertà estrema e dal calo della condivisione della ricchezza causato dall'inflazione, dal deprezzamento della valuta e dalle crisi sovrapposte", ha commentato il presidente della World Bank, David Malpass.
Per sradicare la povertà estrema e raggiungere l’obiettivo Onu nel 2030, l’Africa dovrebbe registrare una crescita annua media del 9%, ma per l’istituzione finanziaria si tratta di un ritmo particolarmente elevato per Paesi in cui la crescita media del Pil è stata dell’1,2% durante il decennio pre pandemia.
I vertici della Banca Mondiale suggeriscono maggiori investimenti nel settore della salute e dell’istruzione, sottolineando che in Paesi con un debito record e risorse fiscali limitate, non sarà facile realizzarli. Agli altri governi consigliano di fornire aiuti mirati ai Paesi in via di sviluppo per dedicarli ai più poveri, puntare sull’istruzione, la ricerca e lo sviluppo.
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