Dopo 18 mesi di carcere Anna Sorokin è di nuovo libera.
La 31enne, era stata arrestata per aver truffato diversi vip a New York, rubando più di 200.000 dollari a banche e conoscenti.
La sua storia ha ispirato una delle serie tv che ha avuto più successo negli ultimi anni, Inventing Anna.
La finta ereditiera nata nell’Ex Unione Sovietica si faceva chiamare Anna Delvey e sosteneva di essere la figlia di un ricco diplomatico o di un petroliere e di possedere una fortuna di 67 milioni di dollari.
Con questa bugia, la 31enne è riuscita ad ingannare decine di personalità di spicco di New York, rubando loro oltre 200.000 dollari.
Pochi giorni fa Anna Sorokin è tornata libera dopo aver pagato una cospicua cauzione di 10.000 dollari, tuttavia, rimarrà sotto la supervisione delle autorità per l'immigrazione americane ancora per qualche tempo.
La finta ereditiera russa, infatti, deve rimanere ai domiciliari in un appartamento semivuoto nell’East Village, a New York, in quanto il giudice del tribunale federale per l’immigrazione ha stabilito che la ragazza non rappresenta più un pericolo per la comunità.
Anna Sorokin, è riuscita a riavere la libertà grazie al suo team legale che è riuscito ad ottenere che la giovane truffatrice uscisse dal carcere ma con alcune condizioni.
Oltre al pagamento della cauzione, infatti, Anna Sorokin è obbligata a rispettare alcune limitazioni, quale quella di indossare una cavigliera elettronica che tiene traccia dei suoi spostamenti 24 ore su 24 e, soprattutto, che si tenga lontana dai tanto amati social che tanto hanno contribuito alla creazione del suo personaggio e alla sua popolarità.
Dopo sole 48 ore dall’uscita dal carcere, la finta ereditiera che ha ispirato la serie Netflix Inventing Anna, ha rilasciato la prima intervista al ‘New York Times’, in cui ha raccontato la sua esperienza dietro le sbarre e i progetti per il futuro.
Raggiunta dalla giornalista Emily Parker nel suo nuovo appartamento di New York, Anna Sorokin ha concesso di pubblicare alcuni scatti della sua abitazione vuota, in cui spiccano una serie di sacchi per l’immondizia sparsi per casa, contenenti tutti i documenti per l’immigrazione.
Durante l’intervista, la giornalista ha chiesto ad Anna cosa potrebbero portarle i domiciliari rispetto al carcere e la ragazza ha replicato:
Cibo migliore, suppongo. E posso avere visitatori ogni giovedì dopo le 13:30. Immagino che verranno tutti da me.
Dopo aver scontato la pena per reati finanziari, la finta ereditiera non ha alcuna intenzione di rinunciare ad avere una seconda opportunità nella Grande Mela e tornare in Germania, suo paese di origine.
Al ‘New York Times’ ha spiegato:
Lasciare che mi deportassero sarebbe stato come capitolare, una conferma della percezione che la gente ha di me come di una persona superficiale alla quale interessa scolla ricchezza. Avrei potuto andarmene, ma ho scelto di non farlo perché sto cercando di riparare ciò che ho sbagliato.
Stando a quanto dichiarato da Anna Sorokin, l’esperienza in prigione l’ha cambiata e ora che è tornata libera vuole lasciarsi la vita precedente alle spalle.
In proposito, infatti, ha dichiarato:
Ci sono così tante persone che non vedono l’ora di vedermi fare qualcosa di pazzo, o illegale, e tornare in prigione. Non vorrei dare loro la soddisfazione. Ho decisamente una prospettiva molto diversa ora rispetto a quando sono uscito la prima volta lo scorso febbraio. È semplicemente impossibile aver passato quello che ho passato senza cambiare. Ho imparato tanto stando in prigione. C’è un arco narrativo molto ben documentato su come mi sono sentito riguardo a tutto. Non si cambia dall’oggi al domani. Sarebbe molto falso. È un processo. Sono dispiaciuta per come sono andate le cose. Il modo in cui ho cercato di vedere la mia esperienza è di imparare da essa: chi sono oggi è grazie alle decisioni che ho preso in passato.
Felice ed emozionata per aver ottenuto questa semi libertà, Anna Sorokin ha in serbo dei nuovi progetti per il futuro:
Ho molte cose da fare. Sto lavorando al mio podcast con ospiti diversi. È stato piuttosto difficile registrare dalla prigione. E poi c’è il mio libro. Mi piacerebbe fare qualcosa con la riforma della giustizia penale per mettere in luce le lotte delle altre ragazze.