Nuovo crollo del cimitero di Napoli, resta chiuso solo oggi per permettere rilievi, valutazioni e prime opere di messa in sicurezza dei luoghi dopo il crollo di un edificio. Alle 14,03 di ieri, infatti, la Cappella della Resurrezione denominata ‘Gesù Risorto 1’ ha avuto un parziale cedimento. L’edificio, quattro piani fuori terra, si trova a Porta Balestrieri, in via Santa Maria del Pianto, nei pressi del Forno Crematorio. Al momento del crollo non vi erano parenti dei defunti, dato che la chiusura del cimitero è prevista alle 13,30. Il crollo è stato preceduto da un boato secco e dalle telecamere, poste lateralmente all’area interessata, è stata rilevata una fitta nube di polvere. Il 4 e 5 gennaio scorso nel cimitero di Poggioreale, il più antico del capoluogo campano, che ospita il Quadrato dei nobili con cappelle gentilizie e tombe di personaggi illustri, si erano verificati altri due crolli, con centinaia di bare distrutte e salme disperse. Per quei crolli, addebitati da subito ai lavori in corso in un cantiere di una fermata della metropolitana, la procura di Napoli ha aperto una inchiesta con circa 20 indagati tra tecnici e dirigenti della società di costruzione del metrò. I cedimenti di gennaio, però, sono avvenuti in un'area diversa da quella interessata dal crollo ieri, e hanno devastato le cappelle dei Banchi dei Dottori di Maria degli Angeli e San Giovanni Battista della disciplina e dell'Immacolata Concezione e S. Giacchino a sopramuro al Carmine, che non hanno riaperto nemmeno il 12 settembre scorso, quando la procura dissequestrò l'area, dato che sono sempre in corso le operazioni di recupero delle salme.
Increduli ma anche arrabbiati e determinati a ottenere risposte. È così che questa mattina i parenti dei defunti che avevano sepoltura nella Cappella della Resurrezione, denominata Gesù Risorto 1, che ieri è crollata si sono dati appuntamento all’esterno del cimitero monumentale di Napoli, in un punto dal quale è possibile vedere l’edificio crollato, con le bare ancora sospese nel vuoto, alcune addirittura scoperchiate. Il terzo crollo dopo quelli del 4 e 5 gennaio scorso, seppure in un'altra area del camposanto e per motivi legati ai lavori di scavo per una stazione della metropolitana.
racconta una donna che ha parenti nella cappella crollata lo scorso gennaio
le fa eco un uomo sulla sessantina.
dice l'assessore comunale ai Cimiteri, Vincenzo Santagada che prosegue:
La Cappella risale all’800, e, secondo i vigili del fuoco, ha avuto un cedimento strutturale. L’ente tutore è stata la Regione Campania fino al 2000, sostiene Santagada, ma ora sarebbe in capo a un ente privato non commerciale. A protestare, questa mattina, erano arrivate una ventina di persone, legate in prevalenza da vincoli di parentela con i defunti sepolti nelle due arcicongfraternite coinvolte nei crolli di gennaio. I familiari di quelli ospitati nei loculi della Cappella venuta in parte giù ieri sono ancora increduli e in molti sperano di non ricevere l'avviso che li coinvolge in questo evento, dato che una parte della struttura non ha ceduto.