Accadde oggi, 20 ottobre 1935: termina la lunga marcia. Si trattò di una gigantesca ritirata militare intrapresa dall'Armata Rossa del Partito comunista cinese, per fuggire dalle campagne di accerchiamento a opera delle truppe del Kuomintang agli ordini di Chiang Kai-shek. La lunga marcia era cominciata il 16 ottobre 1934 con l'esercito che percorse circa 12.000 chilometri tra altopiani aridi, montagne prive di strade, cime innevate e fiumi imponenti come il Chang Jiang, allo scopo di passare dalla regione dello Jiangxi a quella dello Shaanxi.
Nell'ottobre del 1934 il soviet della provincia dello Jiangxi non era più in grado di fronteggiare l'accerchiamento della gigantesca macchina militare del Kuomintang. Dal 1927, anno in cui il partito comunista era stato eliminato dalle città, si erano formati nelle aree rurali diversi soviet; il più grande si trovava nello Jiangxi. Dopo aver efficacemente contrastato quattro accerchiamenti, al quinto la situazione sembrò priva di soluzione, se non quella della ritirata.
I comandanti comunisti He Long, Xiao Ke, Xu Xiangqian e Fang Zhimin iniziarono una serie di sfondamenti per distrarre l'attenzione del grosso delle truppe del Kuomintang. Fang Zhimin nel giugno 1934 fu il primo a rompere le linee nemiche, seguito ad agosto da Xiao Ke. Poi, Mao Zedong e Zhu De, al comando di 130.000 soldati, riuscirono a sfondare l'accerchiamento di 400.000 nemici. Dopo vari mesi di marce forzate e combattimenti, la dirigenza del Partito Comunista Cinese dal 6 all'8 gennaio 1935, si riunì in una Conferenza nella città di Zunyi, provincia del Guizhou. Mao (nella foto) riuscì a prendere il controllo del partito grazie alla sua capacità di visione nel dare un senso alla situazione.
Anziché considerarsi semplicemente in fuga, Mao decise che quell'azione doveva essere considerata una marcia d'attacco contro il Giappone che stava invadendo la Cina dalla Corea e dalla Manciuria. Propose quindi che si marciasse sullo Shaanxi, una provincia semidesertica a ridosso del fiume Huang he, per combattere contro le truppe giapponesi.
Diversi leader comunisti, tra cui Zhang Guotao, pur riconoscendo la nuova dirigenza di Mao, preferirono dirigersi altrove, più prossimi ai confini con l'Unione Sovietica. La marcia proseguì nello Yunnan e nelle regioni montagnose del Sichuan occidentale. A luglio le truppe di Mao si unirono a quelle del soviet dell'Henan, anch'esse in fuga. Infine, nell'ottobre di 87 anni fa, l'esercito composto ormai da soli 20.000 uomini, raggiunse la provincia dello Shaanxi dove le truppe comandate da Lin Biao presero la capitale provinciale Yan'an e si schierarono lungo la linea del Huang he da dove avrebbero fronteggiato con successo i giapponesi fino al 1945, al termine della Seconda guerra mondiale.
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