20 Oct, 2022 - 17:12

La Germania multa Telegram per 5 milioni di euro

La Germania multa Telegram per 5 milioni di euro

La Germania multa Telegram per 5 milioni di euro, accusano l'applicazione di messaggistica di non controllare in modo sufficiente i contenuti che vengono diffusi sulla stessa. Una polemica che segue l'onda di tutti quei gruppi nei quali venivano scambiati foto e video pornografici o addirittura pedopornografici.

Cosa comporta questa sanzione da parte della Germania per Telegram?

Stando al comunicato dell’Ufficio Federale di Giustizia, l’applicazione avrebbe dovuto istituire un personale addetto al controllo di attività illegali sulla piattaforma e anche un canale per le comunicazioni ufficiali. A fare da eco è il ministro della giustizia tedesco Marco Buschmann, secondo il quale gli operatori delle app di messaggistica e dei social network hanno una importante responsabilità nel prevenire incitamento all’odio e altre attività illegali sulle loro piattaforme.

La polizia federale teme che Telegram possa diventare un pericoloso mezzo di radicalizzazione nel Paese e spinge per la creazione di un’autorità sul suolo tedesco che possa intervenire tenendo sotto controllo specifiche chat e canali. Sono infatti noti gli episodi che coinvolgono Telegram a relativi canali su complotti, fake news e incitamento all’odio.

In questi anni l’Ufficio Federale di Giustizia ha ammesso che Telegram è stato ripetutamente notificato degli ultimi eventi ed esortato a intervenire. Dopo molte comunicazioni e nessuna risposta da parte della società di Pavel Durov, la nazione si è sentita in dovere di applicare la sanzione, definendo la società come irraggiungibile.

Non è la prima volta che la Germania impone sanzioni a colossi informatici: già nel 2015 è stato presentato il problema delle azioni illegali che si svolgono sui social network e nel 2017 è stata approvata la NetzDG, varata soprattutto nei confronti di Facebook, per casi di una gestione quasi assente delle segnalazioni di utenti riguardo post che violavano le linee guida.

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Giorgio Mastrogiacomo
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