La Germania multa Telegram per 5 milioni di euro, accusano l'applicazione di messaggistica di non controllare in modo sufficiente i contenuti che vengono diffusi sulla stessa. Una polemica che segue l'onda di tutti quei gruppi nei quali venivano scambiati foto e video pornografici o addirittura pedopornografici.
Stando al comunicato dell’Ufficio Federale di Giustizia, l’applicazione avrebbe dovuto istituire un personale addetto al controllo di attività illegali sulla piattaforma e anche un canale per le comunicazioni ufficiali. A fare da eco è il ministro della giustizia tedesco Marco Buschmann, secondo il quale gli operatori delle app di messaggistica e dei social network hanno una importante responsabilità nel prevenire incitamento all’odio e altre attività illegali sulle loro piattaforme.
La polizia federale teme che Telegram possa diventare un pericoloso mezzo di radicalizzazione nel Paese e spinge per la creazione di un’autorità sul suolo tedesco che possa intervenire tenendo sotto controllo specifiche chat e canali. Sono infatti noti gli episodi che coinvolgono Telegram a relativi canali su complotti, fake news e incitamento all’odio.
In questi anni l’Ufficio Federale di Giustizia ha ammesso che Telegram è stato ripetutamente notificato degli ultimi eventi ed esortato a intervenire. Dopo molte comunicazioni e nessuna risposta da parte della società di Pavel Durov, la nazione si è sentita in dovere di applicare la sanzione, definendo la società come irraggiungibile.
Non è la prima volta che la Germania impone sanzioni a colossi informatici: già nel 2015 è stato presentato il problema delle azioni illegali che si svolgono sui social network e nel 2017 è stata approvata la NetzDG, varata soprattutto nei confronti di Facebook, per casi di una gestione quasi assente delle segnalazioni di utenti riguardo post che violavano le linee guida.