Saverio Raimondo, attore, comico, autore e scrittore racconta su Radio Cusano Campus nella trasmissione "Che Musica Maestro" con Arianna Caramanti e Lele Martinelli il suo ultimo libro "Memorie di un elettore riluttante".
Ultimo libro di Saverio Raimondo
"Mi fanno ridere quei giornali che hanno titolato che il monologo fosse incentrato su Emma Marrone e Vanessa Incontrada quando in realtà parlava anche di loro ma non di loro. Per capire la mia ironia basta aver fatto le scuole dell'obbligo, non è colpa mia se le persone non capiscono la satira che è un genere millenario perché tutti abbiamo gli strumenti per capirla ma non è affar mio se mentre la maestra spiegava loro non ascoltavano! Ho ricevuto centinaia di critiche da profili anonimi ma io li ho ignorati, non ho risposto e nel frattempo la cosa è nata e morta nel giro di 48 ore. Tra l'altro nemmeno Emma e Vanessa mi hanno detto nulla riguardo il monologo, magari non lo hanno nemmeno visto! Secondo me in questi anni ci sono tanti tabù, come in ogni epoca, ma è normale per il comico oltrepassare certi limiti anzi, io mi diverto proprio in questo!"
"Bisogna aver rispetto di Giorgia Meloni che ha deciso di farsi chiamare il Signor Presidente: sta evidentemente affrontando un percorso di transizione da donna a uomo, fra poco le crescerà la barba e si farà chiamare Giorgio quindi ci vuole rispetto per le scelte individuali e dobbiamo rispettare la sua transizione. Se non si riconosce più come figura femminile dobbiamo essere inclusivi e aver considerazione di questa sua decisione."
Ultimo libro Saverio Raimondo, Memorie di un elettore riluttante: "Questo è il titolo del mio ultimo libro: quell'elettore sono io, il libro è sottile ma dentro accade un po' di tutto e ripercorre anche la mia autobiografia da elettore pur considerandomi un cattivo elettore perché non mi reputo abbastanza informato. Preferisco a volte non votare ad esempio ai referendum in cui si parla di questione che secondo me non dovrebbe decidere il popolo anziché andare a votare a prescindere solo perché lo devo fare. Il libro è un invito a tutti quegli elettori che come me si sentono poco informati e riluttanti: usiamo molto male il diritto di voto e credo che questo sia il grande pericolo della democrazia, l'elettorato è peggiorato e la classe politica è ostaggio degli elettori, della loro stupidità, cattiveria e frustrazione e i politici altro non fanno che accontentare il loro elettorato anche nelle loro richieste non sane. Io credo molto nel concetto di sovranità limitata e credo che anche la sovranità del popolo debba essere limitata non solo quella della classe politica ma tutte, affinché ci sia equilibrio fra i poteri. Non sono infatti preoccupato da chi non va in votare ma anzi da chi ci va!"
"Crescere e formarsi con quella tipologia di tv fatta da personaggi come Serena Dandini con la quale ho iniziato la mia carriera come autore è stato edificante perché la tv veniva fatta da questi personaggi preparativi, di cultura e con un certo tipo di ironia. Mi capita di sentire ancora la Dandini, Luttazzi invece che, anche lui faceva parte di quel tipo di tv, non lo sento e anzi, credo che mi odi, non ho rapporti personali: buona parte dei suoi lavori era tradotto da comici americani ma non era dichiarato. Ora ha una rubrica su Il Fatto Quotidiano ma artisticamente parlando si è ritirato."