A nove mesi dallo scoppio del conflitto, Papa Francesco scrive una lettera al popolo ucraino. Il Pontefice si dimostra ancora una volta profondamente toccato dalle sorti dell'Ucraina: solo qualche giorno fa, in un'intervista, aveva esortato per l'ennesima volta le forze politiche al massimo impegno per deporre le armi. Nella sua lettera Bergoglio rinnova questo appello, rivolgendosi stavolta alle autorità di Kiev, chiamate a "prendere decisioni lungimiranti per la pace".
Esordisce così Papa Francesco nella sua lettera, manifestando tutta la propria vicinanza al popolo ucraino, sul quale "rimbombano senza sosta il fragore sinistro delle esplosioni e il suono inquietante delle sirene".
Francesco ricorda le storie tragiche che giungono fino al Vaticano, a cominciare da quelle delle vittime più giovani. "Piango con voi per ogni piccolo che, a causa di questa guerra, ha perso la vita, come Kira a Odessa, come Lisa a Vinnytsia, e come centinaia di altri bimbi: in ciascuno di loro è sconfitta l’umanità intera", definendo il dolore delle madri ucraine come "incalcolabile".
Il pensiero va poi ai giovani, che per difendere la propria patria hanno "dovuto mettere mano alle armi anziché ai sogni" coltivati per il futuro. Ma anche a donne, adulti, anziani, volontari e profughi, costantemente nei pensieri del Pontefice, che mostra "ammirazione per come affrontate prove così dure".
Ancora un richiamo alle autorità, per le quali il Papa ha una preghiera.
Con l'arrivo del duro inverno, le condizioni di chi si trova a tu per tu con la guerra vanno ulteriormente inasprendosi. Soprattutto a queste persone Francesco rivolge tutto il proprio sostegno, attraverso le preghiere di tutto il mondo.
Infine l'appello alla Vergine Maria, invocata dal Santo Padre per custodire la popolazione ucraina.
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