"Occupazione al Sud ancora sotto i livelli pre-2008, sempre più precariato, tasso di occupazione femminile deprimente, e quel poco di nuovo lavoro che emerge è senza qualità". Questa la denuncia del segretario generale della Cgil Maurizio Landini sulla manovra di governo, con un chiaro riferimento ai dati Svimez che prendono in esame la situazione economica del Sud Italia.
Secondo il rapporto annuale, nel 2023 il rischio povertà interesserà mezzo milione di persone nel Mezzogiorno. In Sicilia, ad esempio, solo un contratto su 7 è a tempo indeterminato, la disoccupazione giovanile è oltre il 24% e i giovani che non studiano e non cercano lavoro superano quota 40%.
In un'intervista a La Repubblica, Landini non fa nulla per nascondere il proprio disappunto.
Tra le opere importanti per il Sud, il ministro Salvini ha rilanciato l'idea del ponte sullo Stretto: a detta del sindacalista, tuttavia, dovrebbero essere "ben altre le opere simbolo per il Paese e per il Mezzogiorno".
Landini interviene anche sulla frana di Ischia, che si erge a simbolo delle difficoltà idrogeologiche del Sud in rapporto con l'abusivismo.
Secondo il rapporto Svimez, il Reddito di cittadinanza ha contenuto la crescita della povertà nel Sud. Presto, tuttavia, il Rdc sarà abolito: una scelta "inaccettabile" per il segretario Cgil.
Si rende necessaria, dunque, una presa di posizione dei sindacati contro la manovra del governo: Landini annuncia una "protesta imminente". "Ne stiamo parlando con Cisl e Uil e domani riuniremo il nostro direttivo nazionale per assumere le decisioni necessarie".
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