Accadde oggi, 3 dicembre 1941: la seconda battaglia di Bir el Gobi. Terminata il 7 dicembre di 81 anni fa, questo evento bellico avvenuto durante la Seconda guerra mondiale in Africa, rappresenta uno degli scontri più duri nell'ambito dell'offensiva britannica detta Operazione Crusader. La battaglia vide contrapposte le truppe italiane e quelle del Commonwealth.
La località di Bir el Gobi, nell'allora Libia italiana era un importante crocevia per le carovane, nonché l'ultimo caposaldo della linea dell'Asse italo-tedesco nell'entroterra. Per questo motivo i britannici lo reputavano, e a ragione, il baluardo da superare per poter aggirare e intrappolare le truppe italo-tedesche e, di conseguenza, liberare le forze alleate che difendevano Tobruch.
Il 18 novembre, a nord di Bir el Gobi, le forze del Commonwealth passarono all'offensiva. Il 23 ebbe luogo una grande battaglia di carri nel deserto, passata alla storia come "battaglia di Totensonntag", ovvero "battaglia della domenica dei morti". A questo scontro prese parte la 132° Divisione corazzata "Ariete", al cui comando c'era il Generale Mario Balotta. Intanto, a Bir el Gobi s'insediarono le forze italiane: i Battaglioni "Giovani Fascisti" e alcuni reparti del corpo dei bersaglieri
I soldati italiani ampliarono le fortificazioni presenti costruendo postazioni di mitragliatrici e cannoni anticarro, approntando reticolati di filo spinato; ma soprattutto, scavando profonde buche per il combattimento individuale. Il caposaldo poteva così difendersi in toto per l'intera lunghezza del suo perimetro. I giovani volontari entrarono nelle loro buche la sera del primo dicembre, sotto una pioggia torrenziale. Le ostilità, come detto, andarono avanti fino al 7 dello stesso mese. La battaglia si concluse con la vittoria delle forze dell'Asse.
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