Natale è il periodo dell'anno in cui lo spreco di cibo aumenta in maniera esponenziale. Il cenone della vigilia, e poi il pranzo del giorno dopo. Per non parlare dell'ultimo dell'anno: le vacanze natalizie sono uno dei momenti di maggiore spreco alimentare. Secondo gli analisti di Ener2Crowd, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding energetico, quest'anno nel periodo delle feste si getteranno oltre 500mila tonnellate di cibo, corrispondenti a più di 80 euro per nucleo familiare: uno spreco enorme che porta anche a un'impennata del livello di inquinamento dal momento che ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2. Si calcola che circa il 5% dei cibi che compriamo durante le feste di Natale non verrà consumato e sarà buttato. A finire nel cassonetto sono principalmente la frutta e la verdura, che durante le feste vengono accantonate a favore di cibi più sostanziosi e complessi, ma anche il pane, i latticini e la carne.
La Confederazione Italiana Agricoltori ci fa sapere che ogni anno 25 milioni di tonnellate di cibo vengono buttate via senza essere consumate e, se consideriamo che questo spreco ci costa 37 miliardi di euro, cioè il 3% del nostro Pil, il dato è ancora più preoccupante. Se poi si analizzano i dati del periodo natalizio scopriamo che si getteranno via circa 500.000 tonnellate di cibo, che corrispondono a circa 80 euro per famiglia che vanno in fumo inutilmente. Lo spreco domestico ci costa infatti ogni giorno all’incirca 1 euro, pari a 145 kg di cibo gettato in casa ogni anno, per 6,9 euro la settimana e 360 euro circa ogni anno. Ecco alcuni consigli per evitare sprechi alimentari a Natale.
Secondo gli analisti di Ener2Crowd, se ogni italiano dedicasse l'esatto valore dello spreco a progetti pensati per il progresso del Pianeta, questi rappresenterebbero un tesoretto di circa 13 miliardi di euro in grado di crescere del 6 percento all'anno. Dopo soli 3 anni, tramutato in investimenti mirati e sostenibili, lo spreco produrrebbe una rendita complessiva del 28 percento. Tassi di crescita del genere sono introvabili anche in prodotti finanziari speculativi e ciò dà una misura delle potenzialità di un'economia stabile riconvertita e partecipata verso il green.