La Corea del Nord interrompe un lungo silenzio balistico (per il suo standard) e collauda il lancio di due missili nel Mar del Giappone. Come spesso accade in questi casi, sono le autorità militari di Seul a confermare la notizia sulla base dei dati raccolti.
Il gps ha rilevato dell'attività nell'area geografica di Tongchang-ri, nella provincia di North Pyongan, alle 11 e alle 12 ora locale (piena notte italiana). Non manca nemmeno il tradizionale comunicato da parte dello Stato Maggiore Congiunto sudcoreano, il quale fa sapere di "aver consolidato il regime di vigilanza di concerto con le autorità americane".
Secondo le autorità sudcoreane e giapponesi, i due missili lanciati dalla Corea del Nord avrebbero viaggiato a un'altezza di circa 500 chilometri per una cinquantina di miglia, prima di atterrare in mare. Il viceministro della Difesa di Tokyo, Toshiro Ino, ha comunicato che entrambi gli armamenti sono caduti al di fuori dell'Area Economica Esclusiva del Giappone, senza causare danni.
Questo lancio missilistico del Nord arriva pochi giorni dopo che il Paese ha testato con successo un motore a combustibile solido ad alta spinta che, secondo le prime analisi degli esperti, consentirebbe un lancio più rapido e più dinamico di missili balistici. Tale progetto sarebbe una tappa intermedia in attesa di sviluppare una nuova arma strategica legata ai propri programmi nucleari e missilistici. In ogni caso, sembra di assistere a una parziale de-escalation della corsa all'atomica da parte di Kim jong-un, dopo che nel mese di novembre l'attività si era fatta più serrata culminando con il lancio del missile intercontinentale a lungo raggio, che avrebbe potuto colpire qualsiasi superficie degli Stati Uniti.
Rimane comunque alta la soglia d'allerta, con il Giappone e la Corea del Sud che hanno recentemente approvato lo stanziamento di un extra budget per rafforzare la propria Difesa.