Accadde oggi, 19 dicembre 1972: uomo sulla Luna, ultima missione. Apollo 17 è stata l’undicesima e ultima missione con equipaggio umano del programma spaziale Apollo della NASA. Il lancio del razzo vettore Saturn V avvenne il 7 dicembre 1972 da Cape Canaveral in Florida. Apollo 17 superò anche diversi record stabiliti dalle missioni precedenti, tra cui il più lungo soggiorno sulla superficie della Luna, la durata complessivamente più lunga delle attività extraveicolari lunari, la più alta quantità di campioni raccolti e la più lunga permanenza in orbita lunare.
A bordo, un equipaggio formato da tre astronauti: il comandante Eugene Cernan, il pilota del modulo di comando Ron Evans e il pilota del LEM e geologo Harrison Schmitt, l’unico scienziato-astronauta a mettere piede sul suolo lunare. Ancora oggi si tratta dell’ultimo volo spaziale con equipaggio umano a superare l’orbita terrestre bassa e l’unico lancio notturno di tutto il programma Apollo. Inoltre, Schmitt rimane l’ultimo uomo ad aver messo piede sul suolo lunare, mentre Cernan l’ultimo ad averne lasciato la superficie.
Apollo 17 fu anche la terza missione di tipo J, caratterizzata da una permanenza di tre giorni sulla Luna, da un’intensa serie di studi scientifici, e dall’utilizzo del terzo rover lunare per gli spostamenti degli astronauti sulla superficie. Nonostante la somiglianza con le due precedenti missioni, gli obiettivi raggiunti e gli esperimenti effettuati, nonché la presenza di un geologo a bordo, hanno reso questa missione unica rispetto alle altre.
Mentre Evans rimase in orbita a bordo del modulo di comando, Cernan e Schmitt raggiunsero la superficie lunare allunando nella valle Taurus-Littrow. Durante la loro permanenza effettuarono tre attività extraveicolari in cui raccolsero diversi campioni lunari e utilizzarono strumentazioni scientifiche. Cernan, Evans e Schmitt rientrarono sulla Terra il 19 dicembre, dopo una missione della durata di circa 12 giorni.
La possibilità di analizzare materiale lunare di un altopiano più antico dell’impatto che aveva condotto alla formazione del Mare Imbrium, fu una delle ragioni principali che condusse alla scelta della valle Taurus-Littrow; inoltre, i pianificatori della missione ritenevano che da lì sarebbe stato possibile raggiungere un sito nel quale si supponeva che si fosse verificata dell’attività vulcanica. La valle inoltre offriva una migliore copertura orbitale e la possibilità di un efficiente utilizzo del rover.
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