Cos'è l'indennità di discontinuità? È stato approvato oggi in Commissione Bilancio l’emendamento Orfini che finanzia l’indennità di discontinuità. Un grande risultato, frutto di un lavoro di confronto tra le istituzioni e le realtà del settore in primis Unita con una delegazione di artisti che aveva anche incontrato il governo negli scorsi giorni. Un confronto che è durato quasi tre anni e che vede con questo voto il compimento del percorso. Questo è un passaggio fondamentale verso il riconoscimento delle specificità di chi lavora nel settore dello spettacolo, ora la fase conclusiva dell'iter può iniziare in tempi brevi.
L'approvazione dell'indennità di discontinuità è arrivata dopo un complicato iter di confronto durato anni tra la politica, le realtà del settore, professionisti e professioniste che ne fanno parte. La misura è lo strumento fondamentale per rendere i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo uguali a quelli degli altri settori, riconoscendo il lavoro indispensabile delle fasi di studio e progettazione, come imprescindibili e necessarie anche in termini contributivi. Quel lavoro non visibile al pubblico ma che è indispensabile per ogni concerto, ogni spettacolo, ogni esibizione, è riconosciuto dall’indennità di discontinuità, che dal 15 luglio 2022 è legge dello Stato e dal 2023 è esigibile da chi ne ha diritto.
La dotazione non risponde alle richieste iniziali e ora le associazioni puntano ad incrementarla nel corso dei prossimi mesi. L'augurio che ribadiscono è la continuazione del coinvolgimento dei professionisti e delle professioniste del settore che hanno partecipato al processo virtuoso di confronto, iniziato nel 2020, che ha portato oggi a questo risultato. Confronto indispensabile per restituire una norma davvero condivisa che cambi il volto del settore per quanto riguarda diritti e tutele di lavoratori e lavoratrici.