Accadde oggi, 23 dicembre 1984: la strage di Natale. Il riferimento è alla strage del Rapido 904: un attentato terroristico avvenuto 38 anni fa nella Grande Galleria dell'Appennino, subito dopo la stazione di Vernio (provincia di Prato). Una bomba esplose sul treno numero 904 proveniente da Napoli e diretto a Milano. Si trattò di una terribile replica dell'attacco al treno Italicus avvenuto 10 anni prima: agosto 1974.
Per le modalità organizzative e per i personaggi coinvolti nella strage del treno Rapido 904, questo attentato venne indicato dalla Commissione stragi come un evento antesignano e precursore della Guerra di Mafia esplosa tra gli anni 80 e i primi anni 90. Al di là delle motivazioni specifiche, la responsabilità della strage di Natale fu di Cosa Nostra. Drammatico il bilancio dell'esplosione: 16 morti e 267 feriti.
La Relazione Pellegrino (dal nome di Giovanni Pellegrino, ex presidente della Commissione parlamentare sulle stragi), alla fine del capitolo denominato Il crocevia eversivo e la strage del Treno 904, sviluppa un parallelo tra le dinamiche, gli obiettivi e i protagonisti dell'attentato al Rapido 904 e quello del 1980 alla Stazione di Bologna. Nel testo si legge: Restano non pienamente chiariti i contesti, probabilmente diversi, in cui le due stragi sono venute ad inserirsi e i più ampi disegni strategici cui le stesse sono state funzionali".
Lo stesso capitolo della Relazione Pellegrino continua: In tale prospettiva apprezzabile, ma non pienamente appagante, appare l'ipotesi avanzata in sede giudiziaria con specifico riferimento alla strage del treno 904, secondo cui la stessa sarebbe stata una reazione di Cosa Nostra all'attivarsi della collaborazione di alcuni pentiti come Buscetta e Contorno; un tentativo cioè dell'associazione criminale di rinsaldare, mediante la minaccia di un salto qualitativo della sua azione offensiva, legami istituzionali che sembravano allentarsi o comunque posti in discussione dall'attivarsi di una nuova stagione, che poneva in crisi un antico patto armistiziale. In tale prospettiva la strage di Natale del 1984 sembra preannunciare una stagione successiva che abbraccia altri drammatici eventi. Chiaro il riferimento alle stragi di Capaci e di via D'Amelio del 1992 in cui furono uccisi ,rispettivamente, i giudici Falcone e Borsellino e agli attentati dell'estate del 93.
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