Fabrian O’Neill, ex giocatore di Cagliari, Juventus e Perugia è ricoverato in gravi condizioni in Uruguay in terapia intensiva. Secondo quanto riportato da Sebas Giovinelli, giornalista del quotidiano Subrayado, infatti, i medici sono a lavoro per salvare la vita dell’ex calciatore uruguaiano che lotta in queste ore tra la vita e la morte. Gravissime le sue condizioni, con la famiglia che in queste ore si trova accanto a lui nella clinica in cui O’Neill è ricoverato. Un momento di grande raccoglimento, con l’ormai ex calciatore che è giunto in Ospedale nelle prime ore di questa mattina: alle 11.30 secondo quanto riportato nella flash news postata su Twitter da Giovinelli in Uruguay. L’ex calciatore di Cagliari, Juventus e Perugia sarebbe ricoverato nell’Ospedale La Espanola di Montevideo.
Arrivato in Italia nel 1995, O’Neill ha iniziato la sua carriera calcistica in Uruguay nel 1992. Dopo 5 anni in cui ha vestito la maglia dei sardi, con oltre 100 presenze, è passato alla Juventus nel 2000. I bianconeri lo avevano acquistato l'anno precedente per 18 miliardi di lire più il prestito di Raffaele Ametrano. Di ruolo centrocampista, ha terminato la sua carriera nel 2003 e dopo avere vissuto anni importanti in Sardegna e a Perugia, non è riuscito a lasciare il segno in maglia bianconera. Il calciatore si trova adesso ricoverato e purtroppo in coma. Stando a quanto riportato dai media uruguaiani non è la prima volta che O’Neill viene ricoverato. Nel 2020, infatti, era stato ricoverato alla Medica Uruguaya affetto da una grave patologia al fegato e con diverse infezioni in particolare alle vie urinarie. In seguito a quel ricovero, O’Neill, ha raccontato in un'intervista a Teledoce di avere smesso di bere alcolici, dipendenza con cui aveva sempre avuto problemi. Intervenuto alla trasmissione "Polideportivo" O'Neill ha fatto riferimento, nei mesi scorsi, alla sua situazione e all'apporto fondamentale della sua famiglia per vincere questa battaglia contro la malattia al fegato. Questa le sue parole: "Sono un altro O'Neill, mi sento molto meglio. Sto al 70%, nulla a che vedere con quello che mi accadeva prima. Sto con la mia famiglia e cerco di stare il più possibile con chi mi vuole bene. Fu mio figlio con un amico mi hanno portato in questa clinica e da tre mesi mi sento molto meglio".